Spettano alle lavoratrici dipendenti oppure ai papà.

La mamma ha diritto ad alcune ore retribuite per allattare il bambino per tutto il suo primo anno

Oltre che essere un’esperienza bellissima con tanti benefici fisici per il bambino ed emotivi per lui e la sua mamma, l’allattamento è anche un diritto di ogni donna che lavora e, come tale, è quindi protetto da vere e proprie regole. Vediamo quindi come funzionano i permessi per allattamento e come si possono richiedere.

Dopo il periodo della maternità (i 5 mesi retribuiti), quando la mamma ritorna al lavoro, ha diritto a due ore al giorno di permessi per allattamento, se l’orario contrattuale è pari o superiore a 6 ore al giorno. Se invece la donna lavora meno di 6 ore al giorno, il riposo concesso è di un’ora soltanto. In caso di gemelli le ore di riposo sono raddoppiate.

L’indennità per l’allattamento sostituisce la normale retribuzione ed è pagata dall’Inps per le ore di assenza dal lavoro fruite per l’allattamento durante il primo anno di vita del bambino. La misura è valida anche per il primo anno dall’ingresso in famiglia del piccolo in caso di adozione o affidamento.

In altre parole, si viene pagate normalmente anche se, per due ore al giorno, non si lavora.

A chi spettano i permessi per allattamento:

  • lavoratrici dipendenti assicurate all’Inps anche per la maternità (apprendiste, operaie, impiegate, dirigenti).
  • Lavoratrici agricole a tempo determinato (nell’anno precedente quello della fruizione dei riposi oppure nello stesso anno, devono aver lavorato per 51 giornate).
  • Lavoratrici Lsu o Apu (attività socialmente utili o di pubblica utilità).
  • Padri lavoratori dipendenti se il figlio è affidato solo a loro, se la madre è una lavoratrice dipendente, ma non fruisce dei riposi, oppure è una lavoratrice autonoma, è morta o gravemente inferma.

Non fruiscono di permessi di allattamento:

  • lavoratrici autonome.
  • Chi lavora da casa.
  • Chi si occupa di servizi domestici e familiari (colf e badanti).
  • Lavoratrici sospese o assenti dal lavoro senza retribuzione.
  • Lavoratrici iscritte alla gestione separata dell’Inps.

Il papà non può chiedere i riposi giornalieri durante il congedo di maternità della partner, mentre lei può chiedere i permessi per allattamento durante il congedo parentale del padre.

La domanda va presentata al proprio datore di lavoro. Se è il padre a fare richiesta, l’istanza va presentata anche alla sede Inps di residenza oppure inviata per posta con una raccomandata con ricevuta di ritorno oppure attraverso un patronato. Va allegata una copia del documento di identità.

L’indennità per i permessi per allattamento solitamente viene anticipata in busta paga dal datore di lavoro. Solo in alcuni casi viene pagata direttamente dall’Inps (lavoratori a tempo determinato stagionali e agricoli oppure dello spettacolo saltuari o a termine). Per sapere quali documenti occorre presentare cliccate QUI.