Potrebbero servire in futuro per curare alcune patologie

La donazione è diversa perché non è ad uso esclusivo

Si sente tanto parlare di cellule staminali del sangue del cordone ombelicale e della loro importanza per la salute del bambino e di tutta la famiglia. Conservare le staminali è una sorta di assicurazione “biologica” per il futuro. Non è detto che serviranno (e ovviamente se lo augurano tutti), ma in caso di alcune patologie potrebbero essere molto utili. Perché trovare dei donatori compatibili può essere complicato. Vediamo quello che c’è da sapere sulla conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale e la differenza con la donazione. 

Cosa sono le cellule staminali 

Le cellule staminali sono cellule indifferenziate, che non svolgono una funzione definita all’interno dell’organismo. Queste cellule sono in grado di autorinnovarsi, cioè di dare origine ad altre cellule staminali, ma anche di generare qualsiasi cellula presente in un individuo adulto. 

Esistono diversi tipi di cellule staminali: 

  • embrionali, la cui raccolta comporta però la distruzione dell’embrione; 
  • adulte, virtualmente presenti in ogni cellula del nostro corpo; 
  • cordonali, presenti nel sangue del cordone ombelicale e prelevabili attraverso una procedura sicura e indolore al momento della nascita.

Le staminali del cordone ombelicale 

Una delle caratteristiche delle staminali cordonali è la loro capacità di esercitare una azione antinfiammatoria, ma ancor più importanti sono le loro capacità differenziativa e proliferativa. Per questo sono considerate un importante strumento della medicina rigenerativa (una specializzazione della medicina che studia le possibilità di rigenerazione degli organi in alternativa al trapianto). 

In medicina rigenerativa è proprio il trapianto autologo (in cui donatore e ricevente coincidono) a dare i migliori risultati, eliminando i rischi di rigetto che si presenterebbero in caso di trapianto allogenico (in cui donatore e ricevente non coincidono). Anche in caso di trapianto allogenico l’impiego di staminali cordonali offre maggiori possibilità di successo rispetto all’impiego di staminali adulte (come quelle del midollo osseo), minimizzando il rischio di rigetto.

Le cellule staminali emopoietiche

Uno dei più importanti tipi di cellule staminali, sia adulte che cordonali, sono le cellule emopoietiche, che possono dare origine a tutti gli elementi corpuscolati del sangue periferico (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine). A produrre le cellule del sangue in un individuo sano è il midollo osseo. Nel caso in cui il midollo venga danneggiato (chemioterapia, radioterapia etc) e non possa più produrre queste cellule, è possibile intervenire con le cellule staminali, che possono rigenerare l’ambiente midollare.

In questo caso le cellule staminali possono essere fornite da un familiare, se compatibile, o da un donatore reperibile tramite il registro internazionale dei donatori. La probabilità di trovare un donatore compatibile è però stata stimata in 1 su 50.000/100.000.

La difficoltà a reperire, per alcuni pazienti, un donatore compatibile o la necessità di un intervento terapeutico rapido (la ricerca di un donatore può richiedere vari mesi) sono due problemi che potrebbero essere risolti con la conservazione delle staminali del cordone ombelicale in specifiche biobanche.

Come avviene la raccolta delle cellule cordonali

La procedura è semplice e indolore. Prima del parto si riceve il kit con tutto l’occorrente per eseguire il prelievo. Chiaramente è una delle cose da ricordarsi di portare con sé in ospedale al momento di partorire.

Subito dopo la nascita, il cordone ombelicale viene tagliato. Il sangue residuo nel cordone e nella placenta non è più necessario, né alla mamma né al bimbo. E quindi viene raccolto. Se invece ciò non viene fatto, viene gettato insieme alla placenta. 

Il sangue viene conservato in una sacca sterile, chiamata unità di sangue cordonale. A questo punto è inviato alla banca, dove viene sottoposto ad una serie di controlli specifici per verificare l’idoneità alla conservazione.

La donazione delle cellule del cordone ombelicale

La differenza tra conservazione e donazione è sostanziale. In Italia ci sono delle banche in cui è possibile donare il sangue prelevato dal cordone ombelicale. Le staminali saranno a disposizione della collettività. Ciò significa che potranno essere impiegate per qualunque paziente in qualunque parte del Paese. 

In pratica le banche pubbliche raccolgono il sangue cordonale, lo analizzano e mettono in rete i dati in un database. In questo modo, è possibile trovare un donatore compatibile, cosa non sempre semplice. L’ultimo passaggio che compie la banca è fornire le cellule per il trapianto.

La conservazione invece garantisce l’uso esclusivo delle cellule per i componenti della famiglia. Le cellule staminali sono compatibili al 100% con il bambino da cui sono prelevate, fino al 50% con i genitori e fino al 25% con fratelli o sorelle.

La donazione è assolutamente gratuita. La conservazione invece è a pagamento e i prezzi sono variabili.

Dove conservare il cordone ombelicale

Le banche di sangue cordonale con sede in Italia sono istituite esclusivamente all’interno di strutture pubbliche. Qui però è consentita solo la donazione. Come dicevamo, le cellule staminali vengono messe a disposizione di chiunque ne abbia bisogno.

La conservazione autologa, cioè quella che consente di conservare le cellule staminali solo per il proprio figlio, non è autorizzata nel nostro Paese, ma viene svolta da banche che si trovano all’estero dove è possibile esportarle e conservarle per uso personale.

In caso di necessità, il campione potrà essere rapidamente importato per essere impiegato in uno degli oltre cento centri per il trapianto di cellule staminali autorizzati in Italia. 

A cosa servono le staminali del cordone ombelicale 

Le patologie per le quali i vantaggi derivanti dall’uso delle cellule staminali cordonali risultano scientificamente provati riconosciuti dal ministero della Salute sono circa 80. Tra queste ci sono leucemie, mielomi, linfomi, anemie, insufficienze midollari, disordini congeniti del sistema immunitario e errori congeniti del metabolismo. A proposito di ministero, QUI si può consultare un documento redatto da esperti sulla donazione e la conservazione delle cellule del cordone ombelicale.

La ricerca, nel campo delle cellule staminali, non si è mai fermata. Attualmente sono in corso alcuni studi clinici che prevedono l’uso di cellule staminali del cordone ombelicale in trapianti autologhi nel trattamento del diabete mellito di tipo I e in casi di danni cerebrali neonatali. Per confermare questi primi risultati saranno necessari ulteriori approfondimenti scientifici.

Per ulteriori informazioni si può leggere QUI.