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Alcuni cibi hanno un ruolo importante per favorire la gravidanza
Le buone abitudini a tavola vanno accompagnate da uno stile di vita sano
Uno degli aspetti più rilevanti per una donna incinta è l’alimentazione. C’è sempre molta cura nella scelta dei cibi, con un occhio speciale a ciò che è più sano e un altro alla bilancia. Evitare di sgarrare è molto importante perché i chili in più non sono facili da smaltire dopo la nascita, oltre al fatto che possono anche complicare il parto. L’attenzione a ciò che si mette a tavola dovrebbe però iniziare prima di rimanere incinta. Una dieta per la fertilità che vada bene per tutte non esiste, ma ci sono degli alimenti che più di altri diventano alleati nella ricerca di un bebè. Parola di studi scientifici.
Come cambia la fertilità di una donna
Il processo è inesorabile: le possibilità di concepire si riducono man mano che l’età della donna aumenta. Ciascuna nasce con un patrimonio di ovociti già ben definito, che via via si ridurrà col passare degli anni. La fertilità dunque non è eterna e, col tempo, avere un bimbo potrebbe essere più difficile.
Una ricerca pubblicata sulla rivista Human Reproduction sostiene che una una coppia tra i 19 e i 26 anni ha il 50% di possibilità di avere una gravidanza; tra i 27 e i 34 anni tale possibilità scenderebbe al 40% e al 30% nelle donne con un’età compresa fra i 35 e i 39 anni. Tra i 40 ed i 44, la percentuale sarebbe appena del 20%.
Infertilità: un problema sempre più diffuso
Discorso a parte merita l’infertilità, un fenomeno che, per vari motivi, è in aumento a livello generale. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, nei Paesi occidentali, il 15-20% delle coppie deve far fronte a tale problematica. In Italia i numeri sono tutt’altro che irrisori. Stando alle statistiche dell’Istat, ogni anno 60.000-80.000 coppie hanno un problema di infertilità.
Le cause dell’infertilità maschile e femminile sono molteplici. In genere si comincia ad indagare dopo un anno di rapporti sessuali non protetti che non abbiano portato ad una gravidanza. Tra i responsabili ci sono alcune malattie, soprattutto a trasmissione sessuale, come la sifilide, ma non solo: due esempi sono l’endometriosi e l’ovaio policistico (per questo si può intervenire con integratori di inositolo, una sostanza che dà ottimi risultati). Altri fattori sono l’obesità e scorrette abitudini di vita (abuso di alcol, fumo, droghe). Ecco dunque quanto sia basilare una dieta per la fertilità.
Dieta per la fertilità: gli studi scientifici
Uno studio condotto all’Harvard Medical School di Cambridge ha rivelato come esiste un legame tra l’assunzione di alcuni cibi e la lotta all’infertilità femminile. Il nodo cruciale è l’assunzione di alimenti che, in qualche modo, favoriscono una buona ovulazione, aumentando le chances di gravidanza.
La dieta per la fertilità per eccellenza è quella che segue i principi di quella mediterranea. Ancora una volta, questo regime alimentare, diffusissimo nel nostro Paese, dimostra di possedere grandi qualità e di far bene alla salute. Anche perché la dieta mediterranea non può prescindere dallo stile di vita: le due cose sono strettamente correlate.
Secondo i ricercatori americani il primo punto è essere in forma nel momento in cui si comincia a cercare una gravidanza. L’eccesso di peso dà disturbi di tipo metabolico che, a loro volta, si ripercuotono negativamente sulla fertilità. Prima regola quindi evitare il sovrappeso. Ma anche essere troppo sottopeso non va bene perché anche in questo caso potrebbero subentrare squilibri metabolici e ormonali che rendono più difficile avere una gravidanza.
Il legame positivo tra dieta mediterranea e fertilità è confermato anche da un altro studio scientifico condotto all’università di Atene e pubblicato sulla rivista Human Reproduction. I ricercatori hanno scoperto che le donne che seguono la dieta mediterranea nei 6 mesi che precedono la fecondazione assistita hanno più possibilità che il trattamento vada a buon fine. La percentuale di successo sarebbe tra il 65 e il 68% in più rispetto a chi non segue questo tipo di alimentazione.
Dieta per la fertilità: cosa mangiare
- Omega 3. Questi grassi “buoni” migliorano la qualità degli ovociti femminili. Sono contenuti in grande quantità nel pesce azzurro (sarde, acciughe, sgombri, alici etc.). Si trovano anche nelle verdure a foglia larga, nell’olio extravergine d’oliva e nella frutta secca.
- Vitamine. Una dieta per la fertilità non può trascurare l’apporto vitaminico. Vanno scelte in particolare le vitamine con potere antiossidante, come la C e la E. Via libera dunque a frutta e verdura fresche, legumi, cereali preferibilmente integrali. Una raccomandazione però: non si deve esagerare con la vitamina C poiché in grandi quantità potrebbe asciugare il muco cervicale. La vitamina A gioca un ruolo importante per la formazione degli spermatozoi, quindi va raccomandata agli uomini.
- Acido folico (vitamina B9). Appartiene alle vitamine del gruppo B. Si trova nelle verdure a foglia verde (spinaci in primis), nei broccoli, nella lattuga, nei pomodori, negli asparagi, nel fegato, nella frutta, anche secca (mandorle e noci), nel germe di grano, nel lievito di birra e nei cereali. L’acido folico è una vitamina idrosolubile che non si accumula nell’organismo, ma deve sempre essere assunta con l’alimentazione. Il problema è però che quasi sempre la cottura distrugge i folati. Questi alimenti quindi andrebbero consumati crudi. Per garantirsi però il massimo apporto di folati – importantissimo già dalla fase preconcezionale e almeno per tutto il primo trimestre – è consigliabile l’assunzione di integratori di acido folico.
- Proteine. In una dieta per la fertilità non devono mancare perché danno un contributo fondamentale allo sviluppo di muscoli, tessuti e organi. Da preferire sono certamente le proteine di origine vegetale, contenute nei legumi e nei cereali. Carne e pesce non vanno eliminati del tutto (ovviamente se non si seguono regimi alimentari vegetariani o vegani). La carne bianca e il pesce magro, meglio ancora quello azzurro, sono certamente più indicati.
- Sali minerali. Magnesio, ferro e zinco contribuiscono alla fertilità. In particolare, migliorano la motilità degli spermatozoi e riducono il rischio di andare incontro ad anemia. La carenza di ferro può infatti essere un ostacolo al concepimento e va dunque tenuta sotto controllo. I sali minerali aiutano inoltre a mantenere livelli ormonali adeguati.
Dieta per la fertilità: cosa evitare
Come alcuni cibi hanno dimostrato di essere positivi per la fertilità, ce ne sono altri che producono l’effetto opposto. Se si cerca una gravidanza sono dunque da tenere ben alla larga. Un esempio sono i grassi nocivi, quelli cioè che non appartengono alla benefica categoria degli Omega 3. Le fritture, il burro, lo strutto, il lardo, alcuni tipi di olio (non extravergine d’oliva) potrebbero aumentare l’infertilità femminile.
Anche l’alcol non è benefico. L’eccesso può dare problemi di fertilità. Lo stesso si può dire per il fumo. Entrambi i vizi andrebbero interrotti da entrambi i partner nel preciso momento in cui si decide di provare ad avere un bambino.
Nella dieta per la fertilità, no anche a cibi che contengono conservanti e coloranti. Attenzione anche a prodotti ortofrutticoli che potrebbero essere stati trattati con fitofarmaci o agenti inquinanti.
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