Sono del tutto fisiologici e destinati a passare nel giro di poco tempo

Gli apparati coinvolti sono tanti, da quello intestinale alla psiche

Finalmente arriva il grande momento: la nascita del proprio bambino, l’evento più straordinario per una donna. Due-tre giorni in ospedale e poi… casa dolce casa. Il periodo immediatamente successivo al parto può però essere costellato da una serie di fastidi del tutto normali: il corpo impiega un po’ di tempo per tornare alla normalità, alcuni organi sono stati letteralmente spostati durante la gravidanza e quindi è necessaria una buona dose di pazienza. Vediamo quindi quali sono i 10 disturbi dopo il parto più comuni e come porre rimedio.

Intestino dopo il parto

L’apparato intestinale subisce numerosi cambiamenti durante tutta la gravidanza per effetto degli ormoni. Il progesterone ad esempio riduce la motilità intestinale ed è quindi responsabile della stitichezza, un problema molto frequente col pancione. Ma non solo. L’addome che cresce e il bimbo che preme sui visceri possono portare a dolori, crampi e irregolarità intestinali.

Alcuni dei disturbi dopo il parto interessano quindi questa parte del nostro corpo, estremamente importante non solo per il benessere fisico, ma anche psicologico: il legame tra intestino sano e salute a 360 gradi è ormai confermato da moltissimi studi scientifici.

Un problema che può permanere anche dopo aver messo al mondo il proprio bambino è la stitichezza. A volte c’è anche una componente psicologica nella difficoltà ad evacuare: soprattutto se sono stati messi dei punti, c’è la paura di un’ulteriore lacerazione o di sentire dolore quando si va in bagno. E, in effetti, questo può accadere quando le feci sono dure. Il consiglio quindi è quello di bere molta acqua, assumere una gran quantità di fibre e prendere un integratore per la stitichezza delicato, ma efficace, adatto anche al periodo dell’allattamento.

La stitichezza è collegata ad un altro dei classici disturbi dopo il parto, ovvero il meteorismo, l’accumulo di gas intestinali che può provocare gonfiori e dolori. Il problema è amplificato dalla muscolatura addominale rilassata, tipica del post partum.

Emorroidi dopo il parto

Anche le emorroidi sono “compagne di viaggio” di tante mamme in attesa e, nella maggior parte dei casi, sono direttamente collegate alla stitichezza. In altri casi, invece, compaiono proprio al momento del parto (è una della grandi paure delle donne incinte) a causa dello sforzo delle spinte. E quindi possono dare fastidio una volta che si torna a casa.

Come prima cosa bisogna cercare di favorire l’evacuazione per evitare di complicare la situazione. In secondo luogo, si deve agire direttamente sulla causa delle emorroidi, cioè il microcircolo. I migliori integratori contro le emorroidi sono studiati proprio per rinforzare i piccoli vasi sanguigni. Inoltre, tra i componenti (tutti naturali, perfetti per la mamma che allatta) alcuni hanno spiccate proprietà antiedema e antinfiammatorie, così da alleviare anche dolore e bruciore.

Sbalzi d’umore

Non è solo il corpo ad accusare particolari disturbi dopo il parto, ma anche la psiche. Il puerperio non è sempre un periodo facile, inutile nasconderlo perché ogni mamma poi lo sperimenta sulla propria pelle. È facile farsi prendere dallo sconforto quando il neonato piange o dorme poco, quando allattare sembra un’impresa titanica o quando compare la prima colichetta.

Gli sbalzi d’umore ci stanno eccome in una neo mamma. Gli ormoni rimangono scombussolati ancora per un po’ nel post partum e può succedere di trovarsi da un minuto all’altro dalla massima serenità alle lacrime inarrestabili.

Importante è cogliere però i segnali di questo malessere. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta della cosiddetta “baby blues”, un disturbo psicologico tutto sommato lieve e gestibile. Quando però il disagio è profondo e costante, con sentimenti forti di inadeguatezza fino al rifiuto vero e proprio di prendersi cura del bambino, potrebbe trattarsi di depressione post partum. In questo caso ci si deve rivolgere ad uno specialista, senza paure né vergogne.

Dolore perineale e disfunzioni del pavimento pelvico

Il pavimento pelvico è quella fascia muscolare che chiude la cavità addomino-pelvica. In altre parole, è la zona che poggia sul sellino della bicicletta e che ha una funzione di sostegno fondamentale: il pavimento pelvico infatti regge importanti organi interni, come la vagina, la vescica, l’uretra, la parte ano-rettale. Un indebolimento di questi muscoli può avere conseguenze fastidiose per la vita di una donna.

Il parto può essere un momento difficile per il pavimento pelvico e, in modo speciale, per la zona perineale, quella compresa tra l’apertura vaginale e l’ano. È lì che spesso si verificano lacerazioni dei tessuti oppure che, se necessario, viene praticata l’episiotomia, il taglio che favorisce l’uscita del bambino. Nei giorni successivi al parto l’area può essere particolarmente dolente. È opportuno tenerla sempre pulita, utilizzando dei detergenti molto delicati. I punti si riassorbono da soli.

L’indebolimento del pavimento pelvico durante il parto può avere un’altra antipatica conseguenza: l’incontinenza urinaria. Può essere un problema più o meno grave, ma talvolta anche uno starnuto o una risata può provocare la fuoriuscita involontaria di urina.

Giocare d’anticipo rinforzando il pavimento pelvico può fare la differenza. Già in gravidanza si può iniziare con gli esercizio di Kegel o prendendo degli integratori per l’elasticità cutanea, che favoriscano la produzione di collagene. Se però non si arriva preparate al parto, si può intervenire subito dopo, cercando di migliorare le cose nel più breve tempo possibile.

Sudorazione eccessiva

Tra i disturbi dopo il parto ci potrebbe essere anche un’abbondantissima sudorazione. Spesso, si presenta soprattutto di notte. Si tratta di un normale meccanismo del corpo che tende ad eliminare i liquidi accumulati. Inoltre, è una questione anche di origine ormonale: sono gli estrogeni che scendono velocemente dopo aver partorito a provocare la sudorazione. Perché la situazione torni alla normalità ci vorranno un paio di mesi.

Capelli che cadono

La gravidanza ha un’influenza diretta anche sulla capigliatura. Ci sono donne che sperimentano una crescita e una luminosità meravigliose dei loro capelli e altre che, al contrario, li vedono spegnersi giorno dopo giorno. Quest’ultima eventualità capita molto spesso dopo aver partorito.

La caduta dei capelli è più evidente dopo il parto, in particolare nei due mesi successivi e in modo più consistente se si allatta al seno. La causa è il calo degli estrogeni che si verifica nel post partum. In genere, la situazione è destinata a migliorare entro 6 mesi o poco più. Ma se dura più a lungo meglio parlarne anche con il proprio medico per verificare l’eventuale carenza di qualche sostanza (ad esempio di vitamina D). La biotina può essere utilissima.

Smagliature dopo il parto

I punti in cui si presentano più spesso sono addome, cosce e seno. Le smagliature compaiono quando ci sono cambi di peso importanti, cosa che avviene com’è ovvio dopo il parto. La pelle, prima “tirata” ad esempio sulla pancia, tende a cedere e il risultato sono le antiestetiche striature biancastre o rossastre. Talvolta, soprattutto in chi è predisposto, si verificano anche durante la gravidanza.

Una volta che compaiono è difficile farle andare via. Ci vuole molta costanza e non è detto che basti. Anche in questo caso può essere efficace un integratore per l’elasticità cutanea.

Perdite

In linguaggio tecnico si chiamano lochiazioni e sono perdite di sangue che rientrano tra i normalissimi disturbi dopo il parto. Si verificano subito dopo aver partorito e possono durare a lungo, anche 30-40 giorni. Possono quindi terminare a ridosso della visita dal ginecologo proprio circa 40 giorni dopo il parto.

La quantità e il colore di queste perdite cambiano col tempo: sono più abbondanti e rosse all’inizio (come un vero e proprio flusso mestruale) per diventare poi più scarse e rosa col passare dei giorni, fino ad essere trasparenti e poi scomparire.

Stanchezza

Nessuna mamma deve stupirsi se si sente stanca e spossata i giorni successivi al parto. Che sia naturale o cesareo poco importa: per tornare in forma smagliante ci vuole comunque un po’ di tempo. Il corpo deve riassestarsi e, al contempo, il bambino porta via tante energie. Poppate, cambi di pannolino, pianti, sonno incostante hanno delle ripercussioni anche sui genitori. Sentirsi affaticate è del tutto fisiologico.

Se si ha la possibilità, la prima cosa da fare è riposare quando lo fa anche il piccolo. Non importa se c’è la cucina da sistemare o la lavatrice da avviare: ogni occasione deve essere buona per un po’ di riposo. Chiedere l’aiuto degli altri per le faccende domestiche non è deprecabile, anzi! Il magnesio può essere un alleato per avere uno sprint in più quando le giornate (e le nottate) sembrano interminabili. Ed è anche consigliabile cercare di ritagliarsi un piccolo spazio per sé, che sia una doccia o una piega dal parrucchiere.

Ferita del cesareo

Dopo il parto, la ferita può fare male per diversi giorni e i punti possono tirare, dando particolare fastidio. In genere, vengono tolti una decina di giorni dopo l’intervento. Anche questo però rientra in una situazione di normalità. La ferita va lavata con acqua e sapone, senza spugna, e asciugata in modo molto delicato, tamponando con una garza sterile. Si consiglia di lasciarla all’aria qualche minuto, prima di rivestirsi, perché in questo modo si asciugherà prima. Attenzione all’uso dei cerotti, che potrebbero attaccarsi ai punti.

Per facilitare la cicatrizzazione ed evitare che “salti” qualche punto, bisogna fare in modo di non sollevare pesi e di non fare sforzi. Anche queste sono attività che possono facilmente essere delegate.