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Lo dimostra uno studio scientifico spagnolo su 2.200 mamme
Noci, mandorle e C. potenziano le funzioni cognitive dei bambini
Una nuova scoperta scientifica getta luca nuova su mandorle, noci, nocciole e tutta la loro grande “famiglia”. La frutta secca in gravidanza sarebbe associata ad un aumento dell’intelligenza dei neonati. I figli cioè di mamme che col pancione sgranocchiano frutta secca avrebbero una marcia in più, rispetto ad altri. Sarà veramente così? Un primo studio sostiene sia vero, anche se probabilmente serviranno ulteriori conferme.
Perché la frutta secca fa bene
I benefici sulla salute della frutta secca sono ormai noti grazie al contenuto di:
- Acidi grassi “buoni”, come gli Omega-3 e 6.
- Vitamine A, E, C, K.
- Acido folico.
- Fibre.
- Minerali come zinco, magnesio, potassio, fosforo, ferro, calcio.
- Sali minerali.
La frutta secca aiuta a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e protegge cuore e vasi sanguigni. Inoltre, è un alleato nella cura contro l’obesità e il sovrappeso. Fare uno spuntino a base di mandorle o noci oppure associarle alla prima colazione permette di aver una carica di energia immediata. Ecco perché ad esempio gli sportivi consumano frutta secca prima dell’attività fisica. Mangiata dopo, invece, serve a recuperare i sali minerali persi con lo sport.
Frutta secca in gravidanza: i benefici
Oltre a fornire tutti i componenti che abbiamo appena elencato, col pancione la frutta secca può avere un “quid” particolare. Per esempio, è un ottimo spuntino in caso di un irrefrenabile attacco di fame. Una manciata di nocciole o mandorle dà un immediato senso di sazietà.
È poi efficace in caso di nausea. Trattandosi di un cibo secco, assorbe un po’ i succhi gastrici, riducendo il fastidio. Un’idea è quella di tenerne una piccola scorta sul comodino in caso di nausea mattutina. Se si soffre di pressione bassa (ipotensione), la frutta secca è utile per tirarsi un po’ su. L’apporto di fibre è invece serve a combattere la stitichezza in gravidanza.
Frutta secca in gravidanza: quanta mangiarne
Il consumo giornaliero di frutta secca raccomandato dai nutrizionisti è di 30 grammi. Anche in gravidanza ci si dovrebbe attenere a questa quantità. La frutta secca è piuttosto calorica, quindi se si ha la tendenza a prendere peso velocemente non bisogna trasgredire troppo.
Il frutto più calorico? Le noci, seguite da nocciole, pistacchi, mandorle, arachidi e pinoli. Questi ultimi hanno il contenuto più alto di proteine. Le noci sono anche il frutto con la maggior quantità di grassi. Mandorle top per il livello di fibre.
Sempre in tema di frutta secca in gravidanza, i pistacchi sono molto importanti in caso di diabete gestazionale. Ne abbiamo parlato QUI in maniera più approfondita.
Frutta secca in gravidanza e intelligenza dei bimbi
Lo studio è stato condotto da un team di esperti del Barcelona Institute for Global Health e pubblicato sullo European Journal of Epidemiology. Il risultato è stato che mangiare frutta secca nei primi tre mesi di gravidanza avrebbe delle ripercussioni positive sull’intelligenza dei piccoli. Questi benefici sono stati riscontrati nei figli di donne che, durante la gestazione, avevano mangiato almeno 3 porzioni di frutta secca a settimana (30 grammi di noci, nocciole, pinoli o mandorle).
I ricercatori hanno monitorato un campione composto da 2.200 madri e dai rispettivi figli. Alle mamme è stato chiesto di compilare appositi questionari sui quali indicare la dieta seguita nei primi tre mesi di gravidanza, specificando la quantità di frutta secca assunta in tutto il periodo di gestazione.
Gli esperti hanno poi verificato il livello di sviluppo neurocognitivo dei figli fino agli 8 anni di età. Per farlo hanno eseguito degli esami specifici sui bambini a 18 mesi di vita, a 5 anni e al termine dello studio.
Gli effetti benefici della frutta secca sui bambini
L’alimentazione delle madri è stata confrontata con gli esiti degli esami di ogni rispettivo figlio. I ricercatori hanno così dimostrato che i bimbi nati da donne che avevano assunto frutta secca nei primi tre mesi di gravidanza avevano migliori funzioni cognitive, di memoria e attenzione rispetto ai piccoli dati alla luce da donne che non ne avevano mangiato.
“Pensiamo che gli effetti positivi osservati potrebbero essere dovuti al fatto che la frutta secca contiene alte concentrazioni di acido folico e grassi essenziali come gli omega-3 e omega-6 – spiega Florence Gignac, autore della ricerca -. Questi tendono ad accumularsi nel tessuto neurale, particolarmente nelle aree frontali del cervello che influenzano memoria e funzioni esecutive”.
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