Secondo posto in Europa per il primo figlio: 7,3%

Vanno prese alcune precauzioni importanti

I motivi sono i più disparati. Aspettare la stabilità economica. Garantirsi la propria realizzazione professionale. Trovare l’uomo giusto. Qualunque sia la ragione, in Italia ormai i figli arrivano sempre più spesso dopo una certa età. La gravidanza tardiva, soprattutto se dopo i 35-40 anni, va seguita in modo un po’ più attento per evitare rischi. Ma questo non significa che l’età debba costituire un ostacolo al desiderio di essere madre. 

Gravidanza: i dati dell’Eurostat

Eurostat, il servizio europeo di statistica, ogni anno fotografa la situazione della fertilità in Europa. Nel 2017, si è assistito ad un calo delle nascite rispetto all’anno precedente. Sono state 5,075 milioni, mentre nel 2016 erano state 5,148 milioni. Di queste, il 45% riguarda il primo bambino, il 36% il secondo e il 19% il terzo o più. 

Italiane e cipriote sono terzultime per numero di figli a testa: 1,32. Vengono dopo maltesi (1,26 nascite per donna) e le spagnole (1,31). Seguono le mamme greche (1,35), le portoghesi (1,38) e le lussemburghesi (1,39). Il Paese con più figli? La Francia, con quasi 2 figli per donna. Poi Svezia (1,78), Irlanda (1,77), Danimarca (1,75) e Gran Bretagna (1,74).

Gravidanza tardiva in Italia

Il nostro Paese è quello che ha il record di donne che partoriscono il loro primogenito più tardi. La media è 31,1 anni. Seguono Spagna (30,9 anni), Lussemburgo (30,8), Grecia (30,4) e Irlanda (30,3).

Le donne spagnole sono quelle più numerose ad aver avuto il loro primo figlio a 40 anni o addirittura dopo: 7,4%. Le italiane si trovano al secondo posto, con il 7,3%. Come detto all’inizio, sono tante le donne che mettono al mondo un figlio in età più matura.

A conferma che da noi ci sono molte gravidanze tardive c’è un altro numero, quello delle adolescenti che diventano mamme. Nel 2017, solo l’1,6% delle nascite ha riguardato ragazze sotto i 20 anni. Anche in questo caso, siamo al secondo posto dopo la Danimarca (1,5%). Romania e Bulgaria arrivano quasi al 14%.

Le nascite in Italia 

L’anno scorso, nel nostro Paese, sono nati 214.267 bambini primogeniti. L’1,6% delle mamme aveva meno di 20 anni, il 36,9% tra 20 e 29, il 54,2 tra 30 e 39 e il 7,3% aveva 40 o più anni. 

Complessivamente, le nascite sono state 458.151. Nel 46,8% dei casi si trattava di primo figlio, nel 38,3 del secondo, nell’11,2 del terzo. Il 3,7% ha riguardato quarto figlio o ancora oltre.

Gravidanza tardiva e fertilità

Più avanti si va con l’età, più avere un figlio potrebbe essere difficoltoso. La riserva ovarica non è infinita. Ogni donna nasce con il suo patrimonio di ovociti che, mese dopo mese, vengono rilasciati per un’eventuale fecondazione. Quando questa non avviene, si ha la normale mestruazione. Questo numero quindi si riduce col tempo ed ecco spiegato perché dopo i 35 anni rimanere incinta potrebbe essere più difficile. Il picco massimo di fertilità di una donna si raggiunge tra i 20 e i 30 anni, poi inizia a calare. È uno dei motivi per cui spesso si ricorre a tecniche di fecondazione assistita.

Avere una gravidanza tardiva può essere più complicato non solo per “colpa” della donna. Dopo una certa età, anche gli spermatozoi perdono vigore, nonostante ne vengano prodotti continuamente di nuovi. Alcune abitudini scorrette, come il fumo o l’abuso di alcol o farmaci, possono essere un ostacolo alla fecondazione. 

Gravidanza tardiva e rischi 

Una gravidanza in età matura può comportare dei rischi. È molto importante farsi seguire da un ginecologo fin dalla fase del concepimento, in modo da prendere eventuali precauzioni. Su alcuni aspetti però c’è poco da fare. È il caso ad esempio dei difetti genetici. La loro incidenza aumenta con l’età. Per la sindrome di Down, a 20 anni il rischio è di 1/1667, a 30 è di 1/952, a 35 di 1/385, a 40 anni è di 1/106. Lo stesso vale anche per altre anomalie genetiche. Ecco quindi perché dopo i 35 anni è molto consigliata l’amniocentesi.

Altro rischio che cresce con l’età è quello dell’aborto spontaneo. Tra 20 e 30 anni questo evento interessa il 10% delle gravidanze, tra 35 e 39 si arriva al 20%, tra 40 e 41 al 35%, mentre dopo i 45 anni si arriva al 50%. 

Rischi specifici per il feto sono:

  • Parto pretermine.
  • Basso peso alla nascita.
  • Mortalità fetale o al momento del parto.
  • Sofferenza intrauterina.
  • Presentazioni atipiche al parto (esempio, posizione podalica).

Per la mamma invece: 

  • Gestosi.
  • Ipertensione.
  • Diabete gestazionale.
  • Problemi cardiocircolatori.
  • Placenta previa.
  • Emorragie.
  • Distacco di placenta.
  • Aumento eccessivo di peso.

Precauzioni in caso di gravidanza tardiva

Come accennato è fondamentale farsi seguire in maniera costante e attenta da un ginecologo. Come prima cosa, verificherà lo stato di salute generale della futura mamma e, se ritiene che ci siano le condizioni per farlo (ad esempio, familiarità per malattie genetiche), potrebbe anche indirizzare ad una consulenza di tipo genetico. 

Tutte le donne che programmano una gravidanza devono condurre uno stile di vita di sano, a maggior ragione se hanno più di 35 anni. Niente fumo né alcol, no all’eccesso di peso e alla sedentarietà, stress sotto controllo, alimentazione sana e bilanciata che comprenda tutti i nutrienti. Intervenire su tutti questi fattori è semplice e indispensabile. 

Qualora si soffra di particolari patologie è corretto coinvolgere lo specialista da cui si è seguite nel percorso verso la gravidanza. Potrà modulare eventuali terapie farmacologiche in base alle esigenze. Da non dimenticare gli integratori di acido folico, importantissimi per la prevenzione di difetti del tubo neurale. Meglio scegliere la forma attiva che viene assorbita interamente dall’organismo senza accumuli.