Lo dimostra uno studio pubblicato su Asia Journal Clinical Nutrition

Il succo dell’ortaggio ha migliorato la motilità degli spermatozoi

L’infertilità è un problema di salute pubblica globale che interessa in media il 15% delle coppie in età riproduttiva. Spesso per risalire alle cause – maschili e femminili – ci vuole tempo. E anche il peso psicologico di tale condizione non è facile da sopportare. In ambito di infertilità maschile le ultime ricerche si stanno concentrando sull’alimentazione. Il cibo infatti giocherebbe un ruolo cardine. Tra gli alimenti migliori per questo problema c’è il pomodoro. E, visto che andiamo incontro alla sua stagione, vale la pena di approfondire il tema.

Infertilità maschile: l’incidenza

L’infertilità maschile incide nell’infertilità di coppia per quasi il 50%. In genere, si tende a pensare che la causa sia per lo più femminile e, di conseguenza, è la donna ad essere sottoposta al maggior numero di controlli ed esami. Non è inusuale infatti che all’uomo venga prescritto solo uno spermiogramma, un esame del liquido seminale. Vengono valutate quantità, vitalità e motilità degli spermatozoi, oltre che il loro numero totale, Ph e così via. Ancora spesso però accade che l’uomo non venga visitato in modo accurato.

Cause di infertilità maschile

La causa più comune per il maschio è la presenza di un varicocele, una alterazione delle vene del testicolo. In secondo luogo, ci sono le infezioni dei genitali esterni, delle ghiandole cosiddette “accessorie” o della prostata. Una prostatite per esempio è una patologia infiammatoria molto frequente nel maschio giovane. Si manifesta con disturbi della minzione o con bruciore alla eiaculazione o con tempi di controllo eiaculatori brevi in un maschio che usualmente li controlla agevolmente (la cosiddetta eiaculazione precoce).

Altra causa frequente è una parotite (i classici “orecchioni”) presa in periodo post-puberale. In questo caso, oltre che la ghiandola parotide, il virus danneggia, spesso irreparabilmente, anche l’epitelio germinale che produce gli spermatozoi.

Utilizzo di droghe o di anabolizzanti, molto diffusi nelle pratiche sportive, sono possibili cause di infertilità maschile. Infine, il fumo di sigaretta, il sovrappeso o l’obesità danneggiano gravemente la produzione o la mobilità degli spermatozoi.

Diagnosi di infertilità maschile

La diagnosi si basa prima di tutto su una attenta raccolta anamnestica e sull’esame obiettivo dei genitali. Quest’ultimo già permette di sospettare un evento patologico e indirizzare verso gli esami appropriati. È dunque necessario vincere paure e resistenze e rivolgersi ad un bravo andrologo.

Il test principale rimane l’esame seminologico (o spermiogramma) che valuta numero, motilità e morfologia degli spermatozoi insieme ad altri parametri estremamente significativi. Un andrologo sa immediatamente distinguere un esame seminologico eseguito correttamente, rispetto ad altri fatti senza alcuna competenza. Rivolgersi a medici esperti è fondamentale.

Come si cura una infertilità maschile

Una volta fatta la diagnosi, si valuta la soluzione a seconda del problema evidenziato. Nel caso peggiore, l’azoospermia (completa assenza di spermatozoi), la possibilità di recupero con tecniche di prelievo testicolare o epididimario è molto elevata, ricorrendo naturalmente alla procreazione medicalmente assistita (PMA). In altri casi può essere sufficiente una terapia antibiotica in caso di infezioni, una correzione (anche chirurgica) del varicocele o l’utilizzo di una terapia ormonale che, al pari di quella per la donna, utilizza l’FSH (ormone follicolo-stimolante). Nell’uomo, può fare aumentare significativamente il numero di spermatozoi efficienti.

L’importanza dell’alimentazione

Per tutti, maschi e femmine, una dieta sana è uno dei pilastri della prevenzione dell’infertilità. Nel piatto dell’uomo non devono mancare cibi con grandi quantità di vitamine (E, C, D e folati, di cui sono ricche le verdure a foglia verde). Lo sottolinea un’ampia metanalisi apparsa nel 2017 su Human Reproduction Update.

I cibi “top” sono pesce, molluschi, cereali, vegetali, frutta e latticini a basso contenuto di grassi. Sconsigliati invece carni lavorate, patate, latticini grassi, latte intero, caffè, alcol e bevande zuccherate che hanno mostrato effetti negativi sulla qualità del liquido seminale. È ormai noto che l’aderenza ad una dieta sana dia effetti diretti sulla qualità degli spermatozoi.

Infertilità maschile e pomodoro

Il pomodoro sembra essere un vero toccasana. In uno studio, pubblicato su Asia Journal Clinical Nutrition, è stato preso in esame un gruppo di uomini con bassa concentrazione spermatica e/o una motilità inferiore al 50%. I volontari sono stati assegnati a 3 gruppi: uno a cui era prescritta una lattina di succo di pomodoro (con 30 mg di licopene), un altro che doveva assumere una capsula di antiossidanti (600 mg di vitamina C, 200 mg di vitamina E e 300 gr di glutatione) e un terzo gruppo di controllo.

“Dopo 12 settimane – il professore Salvatore Sansalone, specialista in Andrologia e docente all’Università di Tor Vergata di Roma – sono stati esaminati nuovamente i parametri seminali scoprendo che il gruppo assegnato al succo di pomodoro presentava un aumento significativo della motilità degli spermatozoi. Nel gruppo che aveva assunto gli antiossidanti sotto forma di integratore non sono stati osservati risultati miglioramenti apprezzabili”.

Il segreto sarebbe nel licopene, un carotenoide che dà il tipico colore rosso ai pomodori, ma che è presente anche in frutti come anguria, ananas e papaya. Una metanalisi su 21 studi ha mostrato che i prodotti a base di pomodoro hanno un ruolo nella prevenzione del carcinoma prostatico (purché consumato in quantità elevate). Il consiglio è dunque quello di farne scorta, mentre la donna può seguire altri consigli per aumentare la fertilità.