I due sintomi principali sono le gambe pesanti e la cellulite

Alla base ci sono spesso alcune scorrette abitudini di vita  

Uno dei più comuni disturbi delle future mamme è la ritenzione idrica, un problema che, nella maggioranza dei casi, comporta gambe gonfie, pesanti e dolenti o cellulite. Gli arti inferiori (le cosce in modo particolare) infatti sono i punti dove si presenta in modo più eclatante. In generale però i bersagli sono le aree del corpo in cui si accumula grasso. Anche addome e glutei quindi possono esserne colpiti. 

Ma quali sono le cause della ritenzione idrica in gravidanza? Sono diverse. Molte sono collegate ad uno stile di vita scorretto, come una alimentazione non particolarmente sana o la scarsa attività fisica, il fumo di sigaretta (che dovrebbe essere abbandonato a prescindere) o l’uso di indumenti stretti. Modificare le abitudini nocive è il primo importante passo per dire addio a questo antipatico fastidio. 

Ritenzione idrica in gravidanza: vene e ormoni

Quando si aspetta un bimbo, tutto il corpo è oggetto di grandi modificazioni. Una di queste riguarda la circolazione sanguigna. Il volume del sangue di una futura mamma aumenta sensibilmente durante i 9 mesi. Il peso del pancione rende più difficile il fluire del sangue che fa fatica a tornare dalle gambe al cuore. Ecco quindi presentarsi l’edema, cioè il gonfiore. In alcuni casi, la scarsa circolazione sanguigna è alla base della comparsa di capillari o, nelle situazioni più complesse, di vere e proprie vene varicose. 

Ma anche gli ormoni giocano a discapito della salute delle gambe. In particolar modo, il progesterone agisce sulle pareti dei vasi sanguigni, rendendoli più permeabili. Ciò significa che i liquidi fuoriescono e ristagnano, rendendo le gambe gonfie e spesso doloranti.

Cosa fare dunque se le cause sono di tipo venoso e ormonale? L’assunzione di integratori contro la ritenzione idrica è un rimedio molto efficace, ovviamente se si sceglie il prodotto giusto. L’obiettivo deve essere quello di migliorare la funzionalità del microcircolo delle gambe, cioè agire sulla causa scatenante della ritenzione idrica. I componenti migliori? Venocin®, Omega-3, 6 e 9 e bromelina. Uno dei componenti del venocin® è l’estratto di ippocastano, ricco di escina, una sostanza molto efficace nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica, che può avere tra i suoi sintomi quello delle gambe gonfie.

Gli Omega-3, 6 e 9 influiscono in modo positivo sulla funzionalità delle membrane cellulari, rendendole più fluide e permeabili: ciò significa che non si verifica ristagno di liquidi tra le cellule. All’elasticità delle membrane cellulari contribuisce anche l’olio di borragine newMEGA, mentre la bromelina, contenuta nell’estratto di gambo di ananas, ha proprietà drenanti.

Ritenzione idrica in gravidanza: l’alimentazione 

Mangiare bene è un lasciapassare per il benessere in generale. Questo vale sempre, ma in gravidanza ancora di più. Alcuni cibi infatti possono peggiorare la ritenzione idrica perché si accumulano nell’organismo sostanze nocive. Esattamente il contrario di ciò che dovrebbe essere soprattutto quando si aspetta un bimbo. Insieme alla ritenzione idrica, i cibi sbagliati acuiscono la cellulite. 

Cosa evitare dunque? I fritti, i grassi in generale (a meno che non siano quelli “buoni”, come gli Omega 3 e 6), gli zuccheri e il sale. Quest’ultimo è il nemico numero uno della ritenzione idrica e va drasticamente ridotto. L’Italia è uno dei Paesi in cui se ne consuma molto di più di quanto raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il sale aumenta la pressione arteriosa, che in gravidanza può predisporre alla gestosi, con conseguenze anche importanti. Inoltre, nuoce al sistema cardiovascolare e anche ai reni. Insomma, i motivi per assumerne meno possibile sono tanti. Un’idea per sostituirlo senza rinunciare al gusto è quella di utilizzare le spezie per insaporire le proprie pietanze. 

Gli alimenti che possono contrastare la ritenzione idrica in gravidanza sono chiaramente la frutta e la verdura, ma anche i cereali integrali, i legumi, le carni bianche e il pesce magro.

Ritenzione idrica in gravidanza: l’idratazione 

L’idratazione ha un’importanza pari a quella di una corretta alimentazione. In gravidanza l’acqua è fondamentale in tutti e tre i trimestri. Molte mamme fanno un po’ fatica a bere durante il primo se soffrono di nausee, ma quando passano si deve riprendere con una certa regolarità per evitare moltissimi disturbi: ritenzione idrica, certo, ma anche cistiti e altre infezioni alle vie urinarie, pelle secca, smagliature, stitichezza e così via. 

La “regola” è quella di bere almeno due litri di acqua al giorno, senza paura di sovraccaricare i reni. Questi organi soffrono se non ricevono acqua, non al contrario. Quale acqua scegliere in gravidanza? Possibilmente deve essere oligominerale e naturale. Quella gassata può far gonfiare lo stomaco, anche se talvolta le bollicine alleviano la nausea. In questo caso, va preferita un’acqua poco effervescente, che va bevuta a piccoli sorsi. Se si utilizza l’acqua del rubinetto meglio cercare di filtrarla.

Le acque minerali sono diverse tra loro per il cosiddetto “residuo fisso”, che indica la concentrazione di minerali e che per legge è riportato sulle etichette. Meglio preferire quelle che ce l’hanno basso. 

Ritenzione idrica in gravidanza: la sedentarietà

Un nodo cruciale: molte donne incinte pensano che il loro stato possa autorizzarle a diventare pigre e a non muoversi. Niente di più errato. La sedentarietà porta con sé moltissimi effetti negativi e la ritenzione idrica è solo uno di questi. Non occorre iscriversi alla maratona di Roma per garantirsi un po’ di benessere, basta molto di meno. Ovviamente fanno eccezione le gravidanze problematiche. In quel caso deve essere il ginecologo a dare il via ad un po’ di attività fisica. 

Una passeggiata al giorno di almeno mezz’ora è già un buon metodo per sgonfiare le gambe e favorire la circolazione venosa e linfatica. Alcuni sport poi sono particolarmente indicati durante la gestazione. Il nuoto è il primo in classifica. L’acqua alleggerisce il pancione e il peso del corpo in generale e dà benefici che in caso di mal di schiena o sciatalgia. Non occorre un allenamento da Olimpiadi, ma è sempre meglio farsi seguire da un istruttore esperto.

Yoga e pilates sono pure indicati col pancione. Tra i vantaggi allungano i muscoli e, allo stesso tempo, permettono un buon controllo della respirazione. Entrambi questi aspetti saranno importantissimi durante il parto. Meglio evitare sport con salti o scatti e la bicicletta.

Ritenzione idrica in gravidanza: l’eccesso di peso

La sedentarietà è legata a filo doppio all’eccesso di peso corporeo in gravidanza. Quanti chili può prendere una mamma in dolce attesa dipende dal peso di partenza. Generalizziamo dicendo che 10 chili è l’ideale. Se però si comincia già in sovrappeso o in una situazione di obesità, anche questi potrebbero essere troppi.

L’eccesso di peso in gravidanza può essere pericoloso. La ritenzione idrica è il problema minore, rispetto ad alti provocati dai chili in più. I rischi sono sia per il bambino che per la mamma. Eccone alcuni: parto pretermine, aborto spontaneo, macrosomia, distocia della spalla, probabilità più alta di morte in culla, malformazioni genetiche per il piccino. Diabete gestazionale, ipertensione, gestosi, ricorso più frequente al parto cesareo, indebolimento del pavimento pelvico, sono quelle a carico della donna. 

Importantissimo quindi cercare di non ingrassare troppo. Se è il caso, può essere opportuno farsi seguire anche da un nutrizionista. Il movimento è basilare, così come la sana alimentazione. Gli integratori di inositolo sono utili per la sindrome metabolica e anche per migliorare i markers di diabete gestazionale,