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Alcune sono proprio “out”, per altre ci vuole moderazione
Per ogni dubbio è sempre consigliabile chiedere al medico
È la cosa più spontanea e naturale del mondo per quasi tutte le mamme. Eppure l’allattamento comporta sempre tanti dubbi. “Starò facendo bene?”, “Mangerà abbastanza?”, “Ma latte ce n’è?”, “Quanto tempo deve stare attaccato?”. Un’ampia fetta di domande riguarda poi l’assunzione di alcuni cibi e non solo: “Quali sono le sostanze vietate in allattamento o quantomeno da ridurre?” è la cosa che viene più spontaneo chiedersi.
I pediatri e le ostetriche più aggiornati lo dicono a tutte le neo mamme: in allattamento si può mangiare di tutto. Il latte materno è un emoderivato, cioè deriva direttamente dal sangue. In altre parole, riceve tutto ciò che c’è in circolo nel sangue. Qui finiscono tutti i nutrienti di ciò che si mangia, ma anche alcune sostanze che bene non fanno, come droghe, alcol, nicotina. Purtroppo esistono ancora specialisti rimasti un po’ “indietro” che vietano alle mamme di mangiare alcune cose che, secondo loro, farebbero venire coliche o allergie al neonato. La scienza punta in tutt’altra direzione.
Appurato dunque che il cibo non passa nel sangue e che quindi si può assumere qualsiasi alimento, vediamo a chi è destinato il semaforo “rosso” di divieto e a chi quello “giallo” di prudenza.
Sostanze vietate in allattamento: alcol
Anche se al bambino arriva in quantità ridotta rispetto a quella che beve la madre, l’alcol passa nel latte materno e quindi al neonato. In realtà, c’è chi non lo vieta e magari suggerisce di bere lontano dalla poppata. Ma perché rischiare? Non è meglio una piccola rinuncia? Così come è risaputo che l’alcol in gravidanza fa male, è consigliabile lasciarlo stare anche quando si allatta.
I superalcolici nascondono pericoli in più. In dosi massicce danno problemi respiratori al bambino, lo rendono sonnolento, incapace di rispondere agli stimoli e di succhiare dal seno, lento anche nei movimenti. Ma fanno male anche alla mamma, che diventa meno capace di prendersi cura del figlio, va più spesso incontro a depressione post partum e stanchezza. Inoltre, possono diminuire la secrezione del latte e, di conseguenza, la sua produzione.
Sostanze vietate in allattamento: nicotina
Gli effetti a lungo termine del fumo di sigaretta sui neonati non sono ancora del tutto conosciuti. Quelli immediati però non sono positivi e questo fa pensare che la stessa cosa valga anche in là con gli anni. Le sostanze tossiche del tabacco sono molte, entrano nella circolazione sanguigna e arrivano quindi al bambino.
Il figlio di una mamma che fuma un pacchetto di sigarette al giorno può presentare sintomi come palpitazioni, vomito, diarrea, agitazione. A causa del fumo la produzione di latte si riduce, così come la sua qualità: per colpa delle sigarette il latte è meno sostanzioso e nutriente.
Gli effetti del fumo passivo sulla salute di un lattante sono già ben noti: aumenta la possibilità di andare incontro alla “morte in culla”, a infezioni respiratorie e ad allergie. Ci sarebbe anche un legame con le coliche gassose. Un vizio dunque che andrebbe abbandonato per il bene di tutti i componenti della famiglia.
Sostanze vietate in allattamento: caffeina
Se il neonato fa fare le ore piccole e si è sempre in arretrato con il sonno, probabilmente rinunciare del tutto alla caffeina sembra una tortura esagerata. Con la caffeina, sostanza eccitante presente nella bevanda più amata praticamente a livello planetario, non si deve esagerare. Sì, quindi, ma con moderazione.
La caffeina passa nel latte in percentuale piuttosto bassa. Il problema è che i bambini molto piccoli non riescono a metabolizzare come gli adulti questa sostanza, che quindi si accumula nell’organismo. Se si eccede eccessivamente con caffè, tè o bevande che contengono caffeina, mamme e bimbo potrebbero essere nervosi, irritabili e insonni. Si otterrebbe l’effetto opposto a quello che si desiderava, cioè darsi uno sprint in più per superare la stanchezza del momento (la soluzione migliore potrebbero essere degli integratori di magnesio, più che troppi caffè).
Quanta caffeina è consigliabile? Gli esperti raccomandano di non superare i 300 mg al giorno, pari a circa 3 tazzine di caffè. Una buona alternativa è quello d’orzo.
Sostanze vietate in allattamento: prodotti erboristici
Non tutto ciò che è naturale va bene per una mamma in dolce attesa o che ha appena partorito. La regola di chiedere un parere a chi ne sa di più (e si intende un medico) è fondamentale. Alcune erbe possono essere tossiche tanto quanto una sostanza chimica. Anche il fieno greco, usato da sempre per aumentare la produzione di latte, va assunto solo in piccole dosi. Se si esagera, ha un effetto sulla pressione sanguigna e sul ritmo cardiaco. A questo proposito vale la pena di ricordare che l’unica maniera scientificamente provata per favorire la produzione di latte materno è la suzione da parte del neonato.
Sull’assunzione dei prodotti erboristici in allattamento non ci sono molti studi scientifici, né raccomandazioni specifiche, ad esempio da parte della Food and drug administration americana. La raccomandazione è quella di chiedere consiglio al proprio medico prima di acquistare o consumare un prodotto erboristico.
Sostanze vietate in allattamento: droghe
Le sostanze stupefacenti arrivano nel sangue e, quando si allatta, anche al bambino. Questa è una cosa molto seria perché anche attraverso il latte un neonato può diventare dipendente e mostrare i segni di una crisi di astinenza. Le mamme che usano droghe devono trovare il massimo supporto sia durante la gravidanza che nel post partum con una serie di programmi di sostegno e riabilitazione. Prima si comincia e meglio è.
Non tutti i farmaci possono essere presi quando si allatta perché i principi attivi passano nel latte. In caso di terapie per malattie croniche (ad esempio, diabete, problemi cardiovascolari, epilessia etc.), sarà il medico a valutare l’opportunità di modulare il trattamento, di allattare al seno oppure in modo artificiale.
C’è da dire però che esistono anche moltissimi farmaci compatibili con l’allattamento: antidolorifici, antinfiammatori, antibiotici, persino la pillola contraccettiva. Per qualsiasi dubbio si può contattare il Telefono Rosso (ne abbiamo parlato QUI).
Sostanze vietate in allattamento: additivi chimici
Con il boom del cibo industriale stare lontano dagli additivi è molto complicato, per non dire impossibile. Alcuni di questi però sarebbe meglio non assumerli proprio, compatibilmente con le proprie abitudini alimentari. Ecco qualche consiglio.
- Dolcificanti con prudenza: gli effetti a lungo termine non si conoscono, quindi non bisogna abusarne. L’aspartame è migliore rispetto alla saccarina perché solo una piccola quantità passa nel sangue. Va però assolutamente evitato se mamma o piccolo soffrono di fenilchetonuria, patologia metabolica.
- Ridurre i grassi: non è solo una questione di linea. Gli animali immagazzinano pesticidi e altre sostanze chimiche negli organi interni, come fegato, reni e cervello. In allattamento quindi andrebbero mangiati raramente.
- Attenzione al pesce: quelli grandi vanno limitati per la presenza di mercurio, sostanza che può finire nel latte.
- Biologico è meglio: quando è veramente certificato, la quantità di pesticidi dovrebbe essere vicina allo zero. Avere la certezza assoluta è però pressoché impossibile. In alternativa, frutta e verdura vanno sbucciate oppure lavate con grande attenzione sfregando bene la buccia.
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