Gli ormoni hanno la responsabilità maggiore, ma non solo

Non si è costrette a conviverci per tutta la gestazione

Almeno la metà delle donne incinte ha difficoltà ad evacuare. La stitichezza in gravidanza è un problema molto comune e, per questo motivo, non ci si deve vergognare di parlarne con il proprio ginecologo. Sicuramente potrà dare un aiuto importante per risolvere o, quanto meno, alleviare i disturbi. Sì perché la stipsi in genere si accompagna ad altri fastidi che possono rovinare il periodo della gestazione. Cerchiamo di scoprire quindi le cause della stitichezza e di dare qualche suggerimento utile per combatterla in modo efficace e naturale.

Stitichezza nel primo trimestre di gravidanza

Partiamo da una considerazione. Chi non ne hai mai sofferto potrebbe vederla comparire proprio in gravidanza. Le donne che, al contrario, sono abituate a “conviverci”, durante i 9 mesi potranno notare dei peggioramenti. Difficile – ma non impossibile – sfuggire alla stitichezza in gravidanza…

Secondo uno studio scientifico condotto in America, al Loyola University Medical Center di Chicago, il 72% delle donne al primo trimestre ha a che fare con la stitichezza. In questo primo periodo, responsabili sono gli ormoni, in particolare il progesterone. Il suo compito è quello di sostenere il buon avvio della gravidanza. Ha un effetto diretto sulla muscolatura e inibisce le contrazioni muscolari, ad esempio quelle uterine. Questo avviene però anche sulle pareti intestinali, che quindi fanno fatica a contrarsi normalmente. La peristalsi (cioè i movimenti intestinali che favoriscono l’evacuazione) si riduce e, quindi, può presentarsi la stitichezza.

Per alcune donne, la stipsi si presenta molto precocemente, già dalle primissime settimane. In qualche caso, alcuni integratori multivitaminici possono provocare stitichezza. In altri invece hanno l’effetto diametralmente opposto, provocando diarrea. La stipsi nel primo trimestre è anche collegata ai cambiamenti nell’alimentazione. Ad esempio, se si soffre di nausee e vomito, si tenderà a mangiare alimenti più asciutti e a bere meno acqua. Questa combinazione di fattori può predisporre alla difficoltà di evacuazione.

Stitichezza in gravidanza nel secondo e terzo trimestre

Questo è il periodo in cui, generalmente, i problemi di stitichezza in gravidanza peggiorano. La “colpa” continua ad essere degli ormoni, ma non solo. Nell’ultima fase della gestazione crescono i livelli di aldosterone, che fa assorbire molti liquidi ed elettroliti, cosa che rallenta la motilità intestinale.

Ci sono molti altri elementi che contribuiscono alla stipsi nel secondo e, ancor più, nel terzo trimestre. Com’è facile intuire, il primo è il peso del bambino che cresce. L’utero si ingrossa e preme sull’intestino, rendendo ancora più complessa la peristalsi e quindi l’evacuazione. A ciò si aggiunge anche l’aumento di peso della futura mamma, che non fa altro che peggiorare la situazione.

Altra causa di stitichezza in gravidanza è la sedentarietà. Star ferme a lungo, senza fare un po’ di movimento, ha delle ripercussioni negative sull’intestino in qualunque momento, a maggior ragione quando si è incinta. Lo stesso succede anche con lo stress, altro elemento nocivo per il benessere e la regolarità intestinale. A fine gestazione inoltre il feto assorbe le riserve di ferro della mamma. Spesso è quindi necessario integrare questo minerale con prodotti da assumere per bocca che talvolta possono provocare stitichezza.

Stitichezza in gravidanza e altri disturbi

La stipsi può avere anche alcune conseguenze poco piacevoli. Vediamo quali.

  • Emorroidi. Le cause della comparsa di emorroidi sono lo sforzo compiuto per evacuare e le feci molto dure. Sintomi tipici sono dolore, bruciore, prurito, talvolta sanguinamento. Una soluzione al problema possono essere specifici integratori per le emorroidi. La bromelina è un componente naturale, ma estremamente efficace per ridurre l’edema e alleviare i fastidiosi sintomi.
  • Gonfiore e dolore intestinale. La mancata evacuazione può far sentire particolarmente gonfie, anche a causa dell’accumulo di gas. I dolori addominali vanno sempre riferiti al proprio medico.
  • Cistiti e vaginiti. Non sembrerebbero disturbi collegati alla stitichezza, ma invece lo sono. Il ristagno delle feci altera la flora batterica e provoca la migrazione di batteri aggressivi verso le vie urinarie e l’apparato genitale. Di conseguenza, potrebbero verificarsi infezioni anche serie (QUI un approfondimento sulla cistite).

Rimedi per la stitichezza in gravidanza

Non è necessario doversi rassegnare a sopportare la stitichezza per tutta la durata della gestazione. Si possono prendere alcuni accorgimenti piuttosto semplici, che però potrebbero dare ottimi risultati.

  • Sana alimentazione. E questo è abbastanza ovvio. È indispensabile cercare di mangiare tutto ciò che possa facilitare l’evacuazione e non ostacolarla. Frutta e verdura hanno un alto contenuto di fibre, così come i cereali integrali che andrebbero preferiti rispetto ad esempio alle farine raffinate. No deciso ai grassi e al “cibo spazzatura” che rallentano la motilità intestinale e possono causare disturbi gastrointestinali.
  • Evitare i cibi astringenti. Abbiamo detto che si devono assumere grandi quantità di vegetali, ma devono essere quelli giusti. Se si è tendenzialmente stitiche meglio diminuire o eliminare dalla dieta alimenti come carote e mele crude, patate, riso, banane.
  • Bere moltissimo. Almeno 2 litri e mezzo di acqua al giorno, possibilmente naturale. All’inizio della gravidanza, se ci sono nausea e vomito, potrebbe essere un’impresa difficile, ma ci si deve comunque provare. Meglio evitare le bevande gassate o zuccherate: gonfiano solo e non aiutano a risolvere la stipsi.
  • Fare movimento. Non è richiesto chissà quale tipo di attività o chissà quanto tempo. Ma muoversi un po’ ogni giorno ha effetti immediati e benefici sull’intestino. È sufficiente passeggiare, meglio ancora se all’aria aperta.
  • Scegliere i migliori integratori per la stitichezza. Devono essere quanto più possibile naturali e adatti alla gravidanza, quindi non aggressivi. Quelli più nuovi hanno un mix di fibre solubili ed insolubili che regola il transito intestinale. La fibra di buccia di mela contiene polifenoli, che hanno una funzione antiossidante. L’estratto di melissa ha proprietà spasmolitiche, cioè riduce gli spasmi provocati dal transito rallentato delle feci.

Lassativi in gravidanza: che fare

I farmaci vanno sempre prescritti dal ginecologo. Anche prodotti lassativi di origine vegetale devono essere consigliati solo dallo specialista: mai affidarsi alla vicina di casa o ai “sentito dire”. La gravidanza è un periodo molto delicato e va affrontata con altrettanta delicatezza.