Indice dei contenuti
Lo dimostrano i primi risultati di uno studio condotto in 15 Paesi
La malattia sarebbe legata ad una carenza di queste sostanze
La lotta al diabete di tipo 1 passa attraverso due alleati che forse potrebbero sembrare “insospettabili”: la vitamina D e gli Omega 3. Lo dimostrano i primi risultati di uno studio, secondo i quali queste sostanze – già note per i loro effetti benefici sulla salute – rallenterebbero o arresterebbero la progressione della malattia. Se questi dati verranno confermati, saranno moltissime le persone (bambini inclusi) che vedranno migliorare la loro condizione.
Cos’è il diabete di tipo 1
Questa patologia si caratterizza per una eccessiva quantità di zucchero nel sangue. Il suo livello è regolato dall’insulina, un ormone che viene secreto dal pancreas. Quando questo organo non funziona a dovere, il glucosio si accumula nel sangue, causando una iperglicemia che deve assolutamente essere tenuta sotto controllo. La terapia consiste nella somministrazione di insulina.
Il diabete di tipo 1 compare spesso durante l’infanzia o l’adolescenza, ma non è escluso anche un esordio in età adulta. Le cause sono al momento sconosciute, ma alla base sembra esserci un difetto del sistema immunitario. Ecco perché viene inserita tra le malattie autoimmuni.
I benefici della vitamina D
In realtà, la vitamina D si comporta come un ormone perché viene sintetizzata direttamente dall’organismo. È assimilata con il cibo solo in piccolissima parte, mentre viene attivata dal sole. Perché questo processo sia veramente efficace, ci si dovrebbe esporre senza protezione e quando i raggi sono più forti. Insomma, esattamente ciò che non va fatto per prevenire il melanoma, un pericoloso tumore della pelle.
La vitamina D ha una lunga serie di effetti benefici e tutti dovrebbero controllare di non esserne carenti:
- rinforza il sistema immunitario.
- Previene le infezioni, alcuni tumori, malattie autoimmuni e del sistema nervoso e il rachitismo.
- Rafforza le ossa, riducendo il rischio di osteoporosi e fratture in età anziana.
- Regola la pressione arteriosa.
- Aumenta la forza muscolare.
- Agisce positivamente sulla produzione di insulina.
Vitamina D in gravidanza
Gli effetti positivi cominciano già in fase di concepimento nel caso di poliabortività, cioè più casi successivi di aborti spontanei. Alcune ricerche hanno rivelato che chi ne è soggetto ha alti livelli di citochine infiammatorie. La vitamina D (in particolare la D3) regola il sistema immunitario, riducendo queste sostanze causa di infiammazione e, quindi, di interruzioni spontanee di gravidanza.
In gravidanza invece giuste quantità di vitamina D proteggerebbero dall’insorgenza della gestosi, una complicanza che può dare problemi non indifferenti. Inoltre, alcuni studi scientifici associano bassi livelli di questa sostanza al parto prematuro e a una maggiore incidenza di depressione post partum. Infine, la vitamina D è fondamentale per il neonato e in genere i pediatri prescrivono la supplementazione in gocce di vitamina D per i neonati.
Gli effetti positivi degli Omega 3
Gli Omega 3 sono acidi grassi polinsaturi, cioè “buoni” per il nostro organismo. Si trovano in gran quantità nel pesce (in particolare in quello azzurro), nell’olio di pesce, nei crostacei, nelle noci, nelle mandorle, in vari tipi di semi e di oli, nella lecitina di soia.
Gli Omega 3 hanno molti benefici:
- proteggono il cuore e i vasi sanguigni.
- Riducono il rischio di infarto e ictus.
- Abbassano il livello di colesterolo “cattivo” e di trigliceridi.
- Sono utili contro alcune patologie infiammatorie (artrtite reumatoide, morbo di Chron, colite ulcerosa).
- Migliorano lo stato della pelle in caso di psoriasi e dermatiti.
- Riducono il rischio di asma allergico, diabete, tumori.
- Sostengono lo sviluppo cerebrale e sono efficaci in caso di depressione.
Vitamina D e diabete: lo studio
Lo studio cui abbiamo fatto riferimento è coordinato da Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Research Institute e Cell Transplant Center dell’Università di Miami e componente del Consiglio superiore di sanità. I primi risultati sono stati pubblicati su “CellR4”. La ricerca comprende 103 partecipanti da 15 Paesi. I soggetti presi in esame hanno una predisposizione al diabete per la presenza di alcuni anticorpi sentinella, a cui però non è stata diagnosticata la malattia. Entro la fine del 2022 si dovrebbe arrivare ad almeno 400 partecipanti.
Si stima che in Italia vivano almeno 16.000 bambini affetti da diabete di tipo 1 e che ogni anno in circa 1.500 piccoli la malattia esordisce. “In quasi tutti i soggetti pediatrici, il diabete di tipo 1 si presenta con livelli bassi di vitamina D nel sangue e un rapporto tra Omega 6 e Omega 3 sbilanciato – spiega Ricordi -. Secondo il test ‘AA:EPA Ratio’, che valuta lo stato infiammatorio silente del soggetto, il rapporto corretto tra Omega 6 e Omega 3 nel sangue deve essere 1 a 5 o 1 a 3. Se invece gli Omega 6 si alzano, la situazione infiammatoria peggiora e quando l’alimentazione è ricca di zuccheri raffinati e povera di polifenoli, ecco che il diabete esplode”.
Secondo i ricercatori, emerge dunque che il diabete di tipo 1 potrebbe essere legato, almeno in parte, ad una carenza di vitamina D e di Omega 3. “Un’integrazione di questi nell’alimentazione potrebbe essere un’azione preventiva in grado di rallentare o arrestare la progressione della malattia”.
Vitamina D e inositolo: accoppiata vincente
Contro il diabete, la sindrome metabolica o il diabete gestazionale un altro aiuto importante è l’inositolo. È un composto di origine biologica che, a livello strutturale, è molto simile al glucosio, anche se chimicamente non è uno zucchero. L’inositolo è coinvolto in molti processi biologici, ad esempio nella comunicazione e nell’interazione tra cellule.
L’inositolo si trova in molti alimenti, in particolare nei cereali, nelle noci e nella frutta (soprattutto meloni e arance), però è scarsamente assorbibile e quindi va integrato per bocca. In caso di diabete gestazionale può essere molto efficace. Soprattutto il myo-inositolo (una delle 9 forme disponibili) è capace di regolare il metabolismo del glucosio. In uno studio scientifico, l’inositolo ha dimostrato di diminuire i markers di diabete nelle donne in gravidanza (in termini di livelli di glucosio e insulino resistenza). I migliori integratori di inositolo contengono anche la vitamina D. In questo modo, entrambe le sostanze svolgono la loro azione e l’effetto finale sarà potenziato.
About The Author: PharmaMum Italia
More posts by PharmaMum Italia