Secondo i dati, ne soffre il 30% delle donne italiane

Le causa sono molte: da stili di vita scorretti ad alcune malattie, fino alla gravidanza

Secondo le stime, il 30% della popolazione femminile italiana soffre di ritenzione idrica. Un problema quindi piuttosto diffuso che può interessare anche tantissime donne in gravidanza, specialmente a partire dalla fine del secondo trimestre in poi. Vediamo quindi cos’è la ritenzione idrica e, soprattutto, come contrastarla in maniera efficace e duratura.

Per ritenzione idrica si intende la tendenza dell’organismo ad accumulare liquidi nei cosiddetti spazi interstiziali, cioè quelli tra le cellule. Questo avviene soprattutto in alcune parti del corpo, come cosce, glutei e addome. Queste zone sono quelle dove più spesso si ha anche accumulo di grasso. Talvolta, la ritenzione idrica può interessare pure le caviglie o i piedi.

Il ristagno dei liquidi tra le cellule provoca gonfiore, che è il segnale caratteristico della ritenzione idrica. Come accorgersene in maniera semplice? Basta schiacciare il pollice sulla zona che appare più gonfia. Se rimane l’impronta, molto probabilmente si tratta di un problema di ritenzione idrica. Altri sintomi del disturbo possono essere la pelle che appare più lucida oppure, al tatto, la sensazione di presenza di liquidi sotto la cute.

Perché la ritenzione idrica è così frequente in gravidanza? In primo luogo perché durante la gestazione la circolazione sanguigna e quella linfatica cambiano, diventando talvolta più difficoltose. A cause del peso della pancia e delle modificazioni ormonali, il ritorno venoso dalle gambe al cuore è più difficile, mentre è più facile che ci sia un ristagno a livello degli arti inferiori. Ed ecco comparire la sensazione sgradevole di gambe gonfie e pesanti.

Oltre alla gravidanza, le cause della ritenzione idrica però possono essere altre:

  • malattie cardiache.
  • Malattie renali.
  • Cattiva alimentazione.
  • Cambiamenti ormonali.
  • Sedentarietà.
  • Reazioni allergiche.
  • Infiammazioni.
  • Sovrappeso.
  • Pillola anticoncezionale.

In linea di massima, lo scorretto stile di vita è la ragione più frequente di ritenzione idrica: il fumo, la scarsa attività fisica, l’abuso di sale o di alcolici, l’eccesso di peso, l’abitudine ad indossare abiti troppo stretti (pantaloni soprattutto) o tacchi alti, sono le prime cose che andrebbero modificate nel proprio comportamento perché sono le prime cause del disturbo. Solo se la motivazione sta in una patologia è necessario il ricorso a farmaci che possano contrastare l’insufficienza venosa: in tutti gli altri casi, le regole sono poche e semplici. E vanno benissimo anche in gravidanza.

Iniziamo dalla tavola. No secco a tutti i cibi che possono comportare ritenzione idrica: sale, cibi e condimenti grassi (come il burro), cotture pesanti (frittura). Assumere con moderazione carboidrati raffinati (pane, pasta, biscotti etc) e i dolci. Semaforo verde invece a tutto ciò che può rafforzare i vasi sanguigni e renderli meno permeabili, frutta e verdura ricchi di vitamina C in primis (agrumi, fragole, ciliegie, ananas, spinaci, lattuga, broccoli, peperoni, pomodori). Infine, poca carne (meglio bianca) e tanto pesce (in particolare quello azzurro).

Attenzione anche a ciò che si beve: l’idratazione parte dall’interno, è vero, ma non tutto ciò che si assume può far bene. Divieto per le bevande gassate e/o zuccherate (compresi tè e succhi di frutta, a meno che non siano fatti in casa) e alcoliche. Sì all’acqua oligominerale, almeno 2 litri al giorno. Bere tanto, all’inizio stimolerà moltissimo la diuresi, ma è un “inconveniente” destinato a sparire presto: il corpo deve solo abituarsi a ricevere più liquidi.

Il tutto deve chiaramente accoppiarsi ad un po’ di sano movimento. A meno che non ci siano particolari disturbi o controindicazioni, anche in gravidanza muoversi fa benissimo e non solo contro la ritenzione idrica. Si può approfittare dell’estate per delle passeggiate a mare, possibilmente immergendo le gambe nell’acqua che farà un massaggio naturale, ma molto efficace. Anche la ginnastica dolce o il pilates vanno bene.

Oltre a tutti questi rimedi, ci sono poi gli integratori. Alcuni sono specifici per la ritenzione idrica in gravidanza. Il loro obiettivo è migliorare la funzionalità del microcircolo delle gambe, cioè agire sulla causa scatenante della ritenzione idrica. I componenti migliori? Venocin®, Omega-3, 6 e 9 e bromelina. Uno dei componenti del venocin® è l’estratto di ippocastano, ricco di escina, una sostanza molto efficace nel trattamento dell’insufficienza venosa cronica, che può avere tra i suoi sintomi quello delle gambe gonfie.

Gli Omega-3, 6 e 9 influiscono in modo positivo sulla funzionalità delle membrane cellulari, rendendole più fluide e permeabili: ciò significa che non si verifica ristagno di liquidi tra le cellule. All’elasticità delle membrane cellulari contribuisce anche l’olio di borragine newMEGA, mentre la bromelina, contenuta nell’estratto di gambo di ananas, ha proprietà drenanti.