Andrebbe iniziato prima del concepimento e proseguito fino al terzo mese. 

Le raccomandazioni e le linee guida sono chiare: protegge da alcune malattie anche gravi

Ormai gli effetti benefici dell’acido folico per la mamma in dolce attesa e per il feto sono riconosciuti dalle principali istituzioni sanitarie a livello mondiale. Le raccomandazioni parlano chiaro: l’assunzione di questa importante sostanza andrebbe iniziata fin dal periodo precedente al concepimento per garantire salute e un corretto sviluppo cellulare. In pratica, da quando si comincia a progettare una gravidanza.

In ogni caso, almeno per il primo trimestre assumere la propria razione quotidiana di folati è indispensabile. Alcuni ginecologi li fanno proseguire per tutta la gestazione e anche nel periodo dell’allattamento. Una cosa è sicura: se si sceglie il prodotto giusto, l’acido folico è un alleato perfetto della mamma, un vero toccasana.

L’assunzione regolare di folati mette al sicuro da alcune patologie che possono essere anche gravi. Studi scientifici hanno dimostrato che una dieta povera di queste sostanze (che appartengono al gruppo delle vitamine B) può essere responsabile di difetti del tubo neurale (causa di spina bifida, una malattia serissima) e anche di scarsa crescita fetale.

Ma non c’è solo questo aspetto. Infatti, è stato evidenziato che chi assume poco acido folico in gravidanza o non lo prende per nulla va più spesso incontro a depressione post partum.

I folati esistono già in natura e in parecchi alimenti. Si trovano principalmente nei vegetali a foglia verde, ma non esclusivamente: spinaci, cavoletti di Bruxelles, asparagi, broccoli, carciofi, frutta secca e fresca (castagne, pistacchi, mandorle, arance, pompelmi), fegato (di vitello o di maiale), uova, prosciutto, petto di pollo. In minima parte, si trovano anche in alcuni formaggi, nel latte e nel pesce, ma si tratta di percentuali veramente basse.

Però c’è un problema: la cottura di questi alimenti distrugge i folati fino al 90 per cento. Praticamente non rimane nulla. Ecco quindi la necessità di integrare per bocca la quantità giusta di acido folico.

Assumere acido folico di qualità può fare la differenza durante la gravidanza. Il folato di quarta generazione si chiama Quatrefolic e si distingue dall’acido folico tradizionale perché si tratta della sua forma attiva. Questo significa che, essendo altamente idrosolubile, è anche biodisponibile e già attivo dopo l’assorbimento in quanto non deve essere metabolizzato.

L’assunzione della forma attiva di Quatrefolic permette il completo utilizzo del quantitativo assunto, senza pericolo di accumuli di metaboliti, che si formano durante il processo fisiologico di metabolizzazione dell’acido folico. Questo significa che si tratta di un prodotto più sicuro ed efficace.

E c’è anche una novità. Ora esiste anche la formulazione in compresse masticabili. Qual è il vantaggio? Un assorbimento migliore e più completo.