Attraverso il latte, al piccolo arrivano nutrienti fondamentali.

Esistono davvero cibi che non vanno mangiati per non dare fastidio ai piccoli? I pareri sono discordanti

Il periodo dell’allattamento non è certo il più indicato per mettersi a dieta: il bambino infatti ha bisogno di tutti i nutrienti che la mamma può fornirgli attraverso il latte. Ma il punto non è solo questo: allattare comporta un notevole dispendio in termini di calorie, quindi non si deve privarsene. In questo modo, i chili in più se ne andranno da soli.

In linea di massima, durante l’allattamento l’alimentazione non deve essere molto diversa da quella che si aveva in gravidanza o addirittura prima. Le regole cui attenersi non devono essere quindi troppo severe, altrimenti si rischia di creare inconvenienti o carenze nutrizionali.

Alcune donne vedono l’allattamento come un’occasione per migliorare le proprie abitudini alimentari, mangiando in maniera più sana, variando i cibi e scegliendo prodotti che magari prima non si tenevano nella giusta considerazione, ad esempio a base di farine integrali.

Ma esistono cibi da evitare? I pareri sono differenti. C’è chi dice che, in particolare se il bambino ha le coliche, sarebbe meglio non assumere fagioli, broccoli, carciofi e tutti gli altri alimenti che possono produrre gas intestinale. Per l’altra scuola di pensiero invece nessun cibo è da bandire perché i neonati devono abituarsi ad “assaggiare” tutto fin dai primi giorni di vita. In ogni caso, se c’è il sospetto di un’allergia o se si sa con certezza che la mamma ne soffre, è meglio eliminare l’alimento “incriminato”.

Ecco dunque qualche consiglio pratico per l’alimentazione in allattamento.

  • Fare pasti leggeri, ma frequenti: 5 o 6 al giorno andranno bene.
  • Consumare più volte al giorno alimenti proteici come uova, carne, frutta a guscio, legumi, cereali (soprattutto integrali), latte e i suoi derivati (la teoria secondo la quale potrebbero predisporre ad allergie e intolleranze raccoglie ancora pareri discordanti. Un consiglio del pediatra potrà essere utile).
  • In allattamento il calcio è molto importante, ma non si trova soltanto nei latticini: ne sono ricchi il sesamo, la frutta a guscio, la soia e i suoi derivati (ad esempio il tofu), broccoli, olive, arance, fichi e datteri.
  • Sulla tavola non deve mancare l’olio, possibilmente extravergine d’oliva e spremuto a freddo (il tipo di spremitura è scritto sull’etichetta).
  • La dieta deve essere molto ricca di frutta e verdura, meglio se cruda o cotta al vapore (non si perdono i nutrienti).
  • Gli spuntini possono essere a base di vari alimenti: vegetali, frutta secca, yogurt, fiocchi d’avena, muesli, pane integrale, formaggio non richiedono preparazione, ma sono abbondanti di sostanze preziose.
  • Il piccante non è vietato, ma è necessaria moderazione.
  • Per le vegetariane: chi non mangia carne e pesce, ma consuma uova e latticini, riesce a soddisfare il bisogno proteico. In caso di regimi più restrittivi (ad esempio la macrobiotica) dovrebbe consultare un nutrizionista, per prevenire eventuali carenze.
  • Alcune donne assumono tisane o infusi che fanno produrre più latte. Alcuni in effetti sono efficaci: fieno greco, luppolo, fiori di melissa o di sambuco, finocchio, anice e cumino. Salvia e menta piperita invece contrastano la secrezione lattea.
  • L’idratazione è fondamentale. Durante la poppata è sempre il caso di avere a portata di mano dell’acqua, una tisana o del tè deteinato perché si può avere molta sete.
  • Anche gli integratori per bocca possono garantire alla mamma l’apporto e l’assorbimento di sostanze indispensabili durante l’allattamento. In questo periodo, alcuni nutrienti sono necessari in quantità maggiore sia per la mamma che per il piccolo. A tale scopo, colina e magnesio hanno effetti particolarmente benefici.