Il governo lo inserirà nuovamente nella Legge di stabilità

Il sostegno prevede un assegno di 80 euro per chi ha un indice Isee non superiore a 25mila euru 

Una buona, anzi ottima notizia: il Bonus bebè sarà inserito nella nuova legge di stabilità del governo per i prossimi 3 anni. Quando questa ipotesi sembrava ormai tramontata, alcuni parlamentari avevano dichiarato battaglia, difendendo a spada tratta questo incentivo alla nascita. E l’hanno vinta.

Le risorse sembra siano state trovate: 185 milioni per il 2018, mentre sono 403 milioni per il 2019 e il 2020. Anche se per la certezza si deve ancora aspettare, tante mamme e papà del 2018 possono tirare almeno mezzo sospiro di sollievo.

I requisiti e le modalità chiaramente non sono ancora noti perchè si deve attendere l’approvazione definitiva della Manovra, che avverrà comunque entro il mese di dicembre per poi entrare in vigore da gennaio. In linea teorica però non dovrebbero esserci grandi cambiamenti.

Il governo nazionale aveva già “salvato” il Bonus Mamme domani e quello per l’asilo nido anche per il 2018, ma non aveva dato sicurezza sul Bonus bebè. Questo corrisponde ad un assegno concesso dallo Stato per ogni figlio nato o adottato entro il 31 dicembre 2017 (intendendo ovviamente quest’anno) e per i primi 3 anni di vita. Questo sostegno economico, introdotto nel 2015, è sempre stato legato al reddito: poteva ottenerlo solo chi aveva un reddito Isee non superiore ai 25mila euro.

In particolare, riceveva un assegno di 80 euro mensili per 12 mesi (per un totale di 960 euro) chi aveva un Isee non superiore ai 25mila euro e di 160 euro (1.920 totali) chi lo aveva non superiore ai 7.000 euro. Come detto, per sapere se i parametri saranno gli stessi bisognerà attendere la legge e poi le istruzioni pratiche da parte dell’Inps.

Il Bonus Mamme domani, creato nel 2017 per incentivare le nascite in Italia (sono sempre meno) è indipendente dal reddito: chiunque quindi metta alla luce un bimbo nel 2018 potrà ottenerlo facendo specifica richiesta all’Inps. La somma che si riceve è di 800 euro, in un’unica soluzione.

È ipotizzabile che il sistema rimanga sempre uguale: per richiedere il contributo bisognerà aver terminato il settimo mese di gravidanza ed essere entrate nell’ottavo. È anche possibile fare domanda dopo la nascita del bambino.

Nella manovra del governo resta anche il Bonus nido, pure questo indipendente dal reddito. Si tratta di un sostegno di 1.000 euro dato a chi iscrive il proprio bambino (da 0 a 3 anni) al nido, pubblico o privato. Nel 2017, la somma è stata erogata in 11 rate da circa 90 euro. È stato anche concesso alle famiglie che hanno bimbi che non possono andare al nido perché hanno malattie croniche o handicap.