Ogni compagnia aerea ha le sue regole per le donne incinta.

Se la gestazione è senza particolari complicanze questo mezzo di trasporto non ha controindicazioni 

Che sia per lavoro o per puro piacere personale, quando si è incinta può capitare di dover viaggiare. E una domanda sorge spontanea: prendere l’aereo in gravidanza si può o ci sono dei rischi? E fino a quando si può volare? Qual è la politica delle compagnie aeree per le donne incinta? Ecco tutte le risposte.

Se la gestazione procede senza grandi difficoltà, prendere l’aereo in gravidanza non è affatto un problema, fin dalle prime settimane. È il caso di evitare se ci sono disturbi importanti, come ad esempio una minaccia d’aborto, e sarà il ginecologo a valutare l’opportunità o meno di partire. Ma in tutti gli altri casi l’aereo viene considerato più sicuro di altri mezzi di trasporto, anche perché spesso è il più veloce.

Qual è il trimestre migliore per viaggiare? In linea di massima possiamo dire il secondo. In genere (ma è ovvio che possono esserci delle eccezioni) è quello in cui sono passati i fastidi del primo trimestre (nausee, sonnolenza, stanchezza) e ci si sente molto più in forma. Nel terzo invece si può essere più affaticate ed è quello in cui ci sono più restrizioni.

A ridosso del parto, le principali compagnie aeree pongono dei limiti alle donne in attesa. Fino alla 36esima settimana di solito si può prendere l’aereo in gravidanza, ma può essere richiesto un certificato medico che attesti le buoni condizioni di salute della mamma e del bambino. Vediamo qualche caso.

Alitalia: prima di partire, la compagnia di bandiera richiede di stampare, far compilare e firmare al proprio ginecologo un nulla osta sanitario che si scarica direttamente dal sito (QUI). Questo documento è obbligatorio da 36 settimane se la gravidanza non presenta problemi, sempre se si aspettano gemelli oppure se ci sono complicazioni mediche. Inoltre, dalla 35esima settimana (quindi dall’inizio del nono mese) è richiesto un certificato del ginecologo con la data presunta del parto. Alitalia sconsiglia di volare i 7 giorni prima di partorire.

Ryanair: dopo la settimana 28, la compagnia irlandese richiede una lettera di “idoneità al volo”, che pure si può scaricare dal sito internet. Questo documento deve essere compilato e firmato dal medico entro 2 settimane dalla data di partenza e presentato al check in e all’uscita. In caso di gravidanza non a rischio, Ryanair consente di volare fino alla fine della settimana 36, mentre se si aspettano gemelli solo fino alla 32.

EasyJet: già dopo la 28esima settimana è richiesto il certificato del ginecologo. In caso di gravidanze non a rischio, con questa compagnia si può volare fino alla fine della 35esima settimana. Per le gravidanze gemellari, lo stop arriva alla 32esima.

È sempre buona norma informarsi bene sulle regole imposte dalla compagnia con cui si sceglie di volare.

Per prendere l’aereo in gravidanza in tutta tranquillità non ci sono grandi cose da fare, ma giusto qualche consiglio. La cintura di sicurezza, ad esempio, va sempre allacciata, ma posizionata sotto il pancione, appoggiata alle cosce. In questo modo, si può stare tranquille in caso di una turbolenza improvvisa, ma non si comprime troppo l’addome.

È poi consigliabile scegliere un posto lato corridoio, in modo da poter essere più libere di alzarsi per andare in bagno oppure per sgranchire un po’ le gambe. In caso di viaggi molto lunghi andrebbero indossate delle calze elastiche che possono prevenire problemi venosi, come una trombosi.

L’aria in cabina può essere molto secca e idratarsi è importante. Ecco perché bisogna bere tanta acqua, evitando invece le bibite gassate. Solo un chiarimento prima dell’imbarco: è stato accertato che le radiazioni del metal detector sono assolutamente innocue per il feto, quindi i controlli possono essere fatti senza alcuna paura.

E poi un ultimo consiglio per prendere l’aereo in gravidanza serenamente: godersi il viaggio quanto più possibile!