Permette di avere informazioni sul benessere dell’intero organismo. 

È un test che accompagna tutte le 40 settimane di gestazione perché può essere la spia di qualcosa che non va

L’esame delle urine è uno di quelli che viene effettuato con regolarità in gravidanza. E questo avviene perché le informazioni che può dare sono molto importanti, sia sulle malattie dell’apparato urinario, sia in generale sullo stato dell’organismo. Ecco quindi spiegato perché il ginecologo lo prescrive praticamente ogni mese.

Per fare l’esame delle urine basta solo portare al laboratorio d’analisi un campione di pipì raccolto a casa con modalità che possono variare a seconda dell’aspetto che il medico intende analizzare. Di solito, in gravidanza sono tre i parametri che più interessano il ginecologo: l’albumina, i leucociti e il glucosio.

L’albumina è una proteina che normalmente circola nel sangue, ma che non dovrebbe trovarsi nelle urine. Se dall’esame emerge che è presente in piccole quantità può significare una momentanea modificazione della funzionalità renale, che non è indice di malattia. Se però ci sono grandi quantità di albumina potrebbero essere necessari altri esami. La proteina infatti è un degli indicatori di gestosi, un problema che può diventare molto serio.

La presenza di glucosio nelle urine deve essere tenuta sotto controllo perché può essere una spia del diabete. Quello gestazionale (che appunto compare durante la gravidanza) non va sottovalutato perché può avere conseguenze importanti sulla mamma e sul bambino.

I leucociti dovrebbero essere presenti in quantità minima nelle urine. In caso contrario, possono indicare che in atto c’è un’infezione delle vie urinarie. Per capirne l’origine e individuare la terapia più efficace si esegue l’urinocoltura che ha proprio l’obiettivo di identificare il batterio responsabile dell’infezione. Esistono specifici antibiotici per curare cistiti e disturbi vari e alcuni sono anche indicati in gravidanza, considerato che in questo periodo le infezioni alle vie urinarie possono essere molto frequenti.

Come raccogliere le urine. Prima di tutto è necessario avere un contenitore sterile: si possono trovare facilmente in farmacia. L’urina va raccolta di mattina (meglio utilizzare quella del risveglio, prendendo solo la seconda parte del getto) e direttamente nel contenitore: non va cioè travasata da un recipiente all’altro. Il vasetto va aperto immediatamente prima della raccolta e chiuso subito dopo. Se si prendono farmaci (soprattutto antibiotici), è importante raccogliere l’urina prima dell’assunzione per non alterare i risultati.