Chi è alla prima gravidanza non conosce bene i suoi segreti: eccoli qui.
Sapere delle cose in più sul luogo dove nascerà il proprio bambino può avere un effetto calmante sulla mamma
La sala parto è un luogo magico, quello dove si compie il grande miracolo della vita e dove si realizzano i sogni delle mamme e dei papà. Allo stesso tempo però, per chi è alla prima gravidanza, è anche un posto misterioso, di cui poco si conosce e che talvolta impaurisce. Com’è fatta una sala parto? Cosa c’è dentro? Cosa bisogna aspettarsi? Ne parliamo qui.
A meno che non si tratti di un punto nascita molto piccolo, in genere gli ospedali sono dotati di più sale parto o comunque sono in grado di poter accogliere 2-3 donne contemporaneamente. Di solito, sono suddivise in ambienti più o meno grandi e comunicanti tra loro oppure, se la stanza è unica, sono attrezzate con separè o divisori. La privacy è garantita: ogni donna può sentire le altre, ma non vederle.
Un ambiente attiguo alla sala parto è la sala travaglio dove vengono effettuati i monitoraggi per valutare contrazioni e battito cardiaco fetale e dove sta la donna nelle ultime fasi del travaglio, prima di partorire. In genere vi sono più lettini o poltrone. A seconda degli ospedali, in quest’area non sempre i papà possono rimanere con la compagna, proprio perché possono esserci più partorienti insieme. Via libera invece in sala parto.
Il “cuore” della sala parto è costituito dal lettino da parto, che è un normale lettino ginecologico. Sui lati ci sono delle maniglie su cui aggrapparsi durante le spinte e, in fondo, si trovano le classiche staffe su cui poggiare i piedi quando si è in posizione supina. Nella stanza c’è un carrello con tutti gli strumenti che possono servire durante e dopo il parto (ad esempio, ago e filo per “ricucire” eventuali lacerazioni), apparecchiature per il controllo cardiotocografico, la base per le flebo, l’impianto per ossigeno e gas medicali. Inoltre, c’è tutto ciò che occorre per fare un’eventuale anestesia. Il blocco operatorio, dove si effettuano i cesarei, non è mai molto distante dalle sale parto vere e proprie.
Le vecchie e grigie sale parto pian piano vengono sostituite da ambienti più colorati e confortevoli: il momento è sempre molto delicato, accompagnato da ansie e paure e trovarsi in un luogo che non metta soggezione è molto importante per una donna che si appresta a partorire. Ecco perché alcune sale possono essere dotate di vari strumenti che rendono più dolce il parto. Ad esempio, la vasca per il parto in acqua, la corda, lo sgabello olandese, la palla su cui dondolarsi per alleviare le contrazioni.
Durante il parto, la donna è assistita principalmente dalle ostetriche, ma il ginecologo è comunque nei “paraggi”, anche se non sempre è fisicamente presente in sala parto. Sono le ostetriche che controllano l’andamento delle contrazioni, l’efficacia delle spinte, le condizioni generali della mamma.
Al momento clou arriva anche il pediatra che prenderà in carico il piccolino, portandolo nell’“isola neonatale”, la zona cioè con tutto il necessario per l’assistenza e l’igiene del neonato. Mentre il ginecologo si prenderà cura della donna, assistendola durante il secondamento (l’espulsione della placenta) e dando dei punti in caso di lacerazioni.
Spesso, durante i corsi preparto, i futuri genitori vengono accompagnati a visitare la sala parto: è una maniera per prendere confidenza con il posto. Ad alcune donne questo “tour” può far aumentare la preoccupazione per il parto, molte altre invece lo trovano rassicurante: conoscere già il posto dove si abbraccerà il proprio bambino può avere un sorprendente effetto calmante…
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