Non ci sono controindicazioni particolari, ma ci vuole molto buonsenso

No alla spiaggia nelle ore più calde e alle bibite gassate, sì a tanta acqua, ombra e nuoto

Estate, tempo di sole, mare e spiaggia. Anche col pancione. Certo, ci vuole qualche piccola precauzione in più, ma in linea di massima non esistono vere e proprie controindicazioni. Quindi, a chi si chiede se può andare al mare durante la gravidanza, la risposta è sì. E vediamo quali sono le piccole “regole” da seguire per goderselo al massimo senza rischi.

Attenzione alla pelle

In gravidanza, la pelle è più sensibile al sole. Senza la giusta protezione si rischia che compaiano antiestetiche macchie. È il cosiddetto “cloasma gravidico” che si presenta con zone scure, in particolare sul viso (fronte, guance, area tra il naso e il labbro superiore). È causato dagli estrogeni, ormoni che, durante la gravidanza, fanno produrre all’organismo più melanina, la sostanza che fa abbronzare. Una produzione eccessiva può quindi predisporre alle macchie.

Che fare, quindi, al mare? Fondamentale è scegliere una crema solare di qualità, meglio senza nichel, adatta al proprio tipo di carnagione (fototipo) e comunque mai inferiore ad un livello di protezione 20. La crema va applicata almeno mezz’ora prima dell’esposizione al sole, operazione che va ripetuta altre volte nel corso della giornata in spiaggia, soprattutto dopo i bagni. La sera va utilizzato un buon prodotto doposole.

Il sole, il vento e la salsedine possono mettere a dura prova la pelle e non è strano trovarsi a settembre con qualche ruga in più o con la pelle un po’ “maltrattata”. Per garantire la massima elasticità cutanea si può pensare ad un integratore a base di collagene idrolizzato che, agendo dall’interno, aumenta la produzione di questa sostanza così utile per il benessere della pelle.

L’importanza dell’idratazione

In gravidanza c’è necessità di idratarsi di più e questo è ancora più vero col il caldo e quindi al mare. Due litri di acqua al giorno dovrebbero essere il “minimo sindacale” per ogni donna incinta. Sottolineiamo di acqua: le bevande zuccherate, il te freddo, i succhi di frutta (a meno che non si tratti di centrifughe fresche fatte in casa) non sono consigliate perché aumentano il livello di zuccheri nel sangue, predisponendo a complicanze tipo il diabete gestazionale.

Va preferita l’acqua minerale non gassata. Le bollicine – per quanto piacevoli – non dissetano e gonfiano eccessivamente lo stomaco. Inoltre, anche se al mare fa caldo, l’acqua dovrebbe essere a temperatura ambiente o comunque non troppo fredda: il rischio è quello di una congestione. Già di per sé non è piacevole, figuriamoci poi col pancione.

L’acqua è fondamentale anche contro la ritenzione idrica, cioè l’accumulo di liquidi che può provocare sintomi come gambe gonfie e pesanti. “Colpa” dell’utero ingrossato che rende difficile il ritorno del sangue al cuore. Per contrastare la ritenzione idrica molto utile è muoversi (ad esempio, camminando immerse nell’acqua del mare fino alle cosce) o l’impiego di integratori a base di venocin, un vero toccasana che farà effetto in pochissimo tempo. Sono studiati apposta per le donne in gravidanza e allattamento, quindi sicurissimi.

Cosa mangiare al mare

L’ideale in spiaggia è mantenersi leggere. La pasta al forno o il panino con la cotoletta meglio riservarli ad altre occasioni in cui fa meno caldo. Col pancione è sempre utile mangiare poco e spesso, scegliendo cibi freschi e semplici. Insalate di riso o di pasta, tabulé con verdure, frutta a volontà, ortaggi crudi sono molto digeribili, ma allo stesso tempo sazianti. Anche un frullato di frutta o un buon gelato possono essere un’idea per spezzare la fame al mare.

Da evitare il cibo “spazzatura”: patatine, rosticceria, fast food hanno un indice calorico altissimo, ma non nutrono affatto. Rischiano anche di comportare disturbi come intossicazioni alimentari oppure peggiorare la stitichezza, già abbastanza comune in gravidanza.

No agli sforzi eccessivi

In gravidanza, bisogna essere più attente e cercare di evitare disturbi fastidiosi come i colpi di calore. La regola da seguire è usare tutto il proprio buonsenso. Non è il caso quindi di stare sotto al sole per ore e ore in modalità “lucertola”: potrebbe essere pericoloso, soprattutto nel primo trimestre di gestazione. Un’esposizione continua e diretta alla luce del sole specie durante le ore più calde (11.30-16) è assolutamente sconsigliabile.

Al mare, con la calura in agguato, bisogna invece tenere un cappello in testa, bagnarsi i piedi, il collo e i polsi di continuo, ripararsi sotto l’ombrellone, passeggiare sul bagnasciuga, proteggere il pancione e le gambe con un telo umido. Il nuoto inoltre è particolarmente indicato, sia per rinfrescarsi che per alleggerire un po’ la schiena gravata dal peso della pancia e favorire la circolazione delle gambe.

Una buona scorta di magnesio servirà poi a tenere alla larga abbassamenti di pressione e svenimenti, un’esperienza di cui si può fare volentieri a meno. Se poi aggiungiamo anche il potassio e la vitamina D, ecco che avremo assunto un prodotto completo e che fornirà una buona dose di energia per affrontare la giornata al mare.