È stata impiegata in uno studio scientifico a Palermo.

L’obiettivo era quello di fornire alla partoriente uno strumento per controllare le contrazioni e il battito cardiaco senza uscire dalla vasca

WaterBirth, la prima app al mondo dedicata al parto in acqua!

Alcune delle più recenti tecnologie approdano in sala parto a beneficio delle donne e del personale sanitario. Attraverso l’impiego di moderni dispositivi, quali l’Apple Watch 2 e l’iPhone, e una nuova app – WaterBirth – appositamente creata e appena pubblicata sull’App Store, nell’Unità operativa complessa di Ostetricia e ginecologia dell’ARNAS-Civico di Palermo è stato realizzato il primo studio osservazionale sul parto in acqua.

Lo scopo era quello di rilevare e mettere a confronto la frequenza cardiaca delle donne, evidenziando le differenze tra quelle che hanno scelto il parto in acqua e quelle che invece non lo hanno fatto.

Per condurre lo studio, Pharma Mum Italia ha realizzato l’app iOS WaterBirth. La ricerca ha coinvolto 120 donne tra luglio e ottobre del 2017: 81 di queste hanno effettuato il travaglio e/o il parto in acqua, 39 invece fuori dalla vasca.

Attraverso lo smartwatch, le gestanti hanno potuto registrare l’inizio e la fine di ogni contrazione, indicandone anche l’intensità (alta, media o bassa), con un semplice tocco sul dispositivo. In tempo reale, il personale medico e ostetrico ha quindi verificato sullo smartphone la frequenza, la durata e l’intensità delle contrazioni della donna direttamente dalla vasca e, al contempo, ha tenuto sotto controllo la sua frequenza cardiaca, pure rilevata dall’Apple Watch 2, in modo da poter notare eventuali alterazioni.

Sono state predisposte delle schede in cui sono stati riportati i dati rilevati. Tra questi, la frequenza cardiaca in corrispondenza di inizio, acme e fine della contrazione e in relazione all’intensità avvertita dalla gestante. Grazie alla app è stato inoltre possibile avere una media delle contrazioni in diversi archi temporali (ultimi 30 minuti, ultima ora, ultime 12 o 24 ore).

Dallo studio è emerso che in tutte le gestanti che hanno fatto travaglio e/o parto nell’acqua la frequenza cardiaca era più bassa, rispetto a chi invece ha partorito fuori dalla vasca. Questo perché la liberazione di endorfine dentro l’acqua fa sì che il dolore delle contrazioni sia più attenuato, abbassando anche il numero dei battiti cardiaci.

Il vantaggio fondamentale per la gestante è quello di rimanere immersa nell’acqua, con i benefici che questa comporta (contrazioni meno dolorose, maggiore rilassamento etc.). Fino a questo momento infatti non era possibile valutare l’intensità del dolore. WaterBirth invece permette all’ostetrica e al ginecologo di monitorare passo passo le varie fasi del parto in acqua, verificando intensità e frequenza delle contrazioni e battito cardiaco.

Lo studio è realizzato con il contributo incondizionato di Pharma Mum Italia, che ha scelto l’ospedale palermitano per qualità e innovazione. Il nosocomio infatti è stato uno dei primissimi a dotarsi in città della vasca per il parto.

La app WaterBirth è stata già pubblicata sull’App Store e sulla sezione app del sito (QUI) e sarà uno dei fiori all’occhiello di Pharma Mum Italia, che fa della tecnologia uno dei suoi punti di forza, sia nella scelta delle materie prime per i suoi prodotti, sia nella realizzazione di utili strumenti per le donne e per i medici.

WaterBirth è tecnologia per il parto in acqua in ogni istante!

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