Più che vere regole, basta prendere qualche buona abitudine.

Un massaggio e la manipolazione dei capezzoli possono essere utili prima d’iniziare l’allattamento

Durante la gravidanza, il seno subisce grandissimi cambiamenti. Il fatto che inizi a crescere quasi immediatamente, per tante future mamme è il segnale che si è in dolce attesa. Durante la gestazione, gli ormoni lo modificano ancora: talvolta può sembrare “sgonfio” e morbido, altre duro e persino dolente. Sono tutti preparativi per l’allattamento. Ma la mamma deve fare qualcosa per il suo seno prima di allattare il suo piccolino?

Le regole per preparare il seno all’allattamento non sono molte e, in realtà, si tratta più di buone abitudini da seguire. E col tempo le cose sono cambiate. Fino a qualche anno fa, ad esempio, veniva consigliato di strofinare i capezzoli energicamente con un guanto di crine o un asciugamano vecchio.

L’obiettivo era quello di “indurirli” un po’ per far sì che la pelle fosse già pronta per il piccolo “succhiatore”, evitando la comparsa delle ragadi, piccoli taglietti sul capezzolo che possono provocare un intenso dolore e, a volte, anche sanguinamenti. Oggi, questo è un consiglio che danno le ostetriche un po’ “vecchio stile” e non è necessario “massacrarsi” i capezzoli durante la gravidanza. Certo, qualcosa si può fare, in particolare durante il terzo trimestre.

La manipolazione del capezzolo può essere efficace per rinforzarlo e nel caso in cui sia poco sporgente o addirittura retratto. Come si fa? Basta prenderlo tra pollice e indice e ruotarlo in senso orario e antiorario per qualche minuto, ad esempio quando si è sotto la doccia. Altro suggerimento è quello di poggiare i pollici alla base dell’areola e stirarla in verticale e orizzontale. Per queste operazioni, si possono usare sostanze naturali, come il burro di karitè o l’olio di mandorle, che hanno proprietà lenitive ed elasticizzanti.

Massaggiare il seno poi può essere utile, soprattutto per favorirne l’elasticità. Chi dice che durante l’allattamento il seno si rovina dice una falsità, però è anche vero che il simbolo della femminilità per eccellenza viene messo a dura prova. Per evitare antiestetiche “cadute verso il basso” e perdita di tono si può quindi favorire l’elasticità cutanea con i massaggi, ma anche attraverso l’uso di specifici integratori. Inoltre, se si è abituate ad andare in palestra, si può chiedere al proprio allenatore qualche esercizio specifico per rinforzare i pettorali.

Non è necessario utilizzare prodotti particolari per preparare il seno all’allattamento: è già protetto da alcune sostanze naturali, che anzi possono essere alterate da pratiche errate, come lo strofinamento eccessivo. Anche il sapone non serve: al contrario, può seccare la pelle e quando i capezzoli sono troppo secchi possono far male durante la poppata.

A tal proposito però bisogna ricordare una cosa molto importante: quasi sempre, un allattamento doloroso dipende da una scorretta posizione di attacco del bambino e non da un seno “non preparato”. Il modo migliore per prevenire le ragadi è cercare la posizione più giusta per far succhiare il proprio bambino: a quel punto, l’allattamento sarà un piacere…