Nuove importanti acquisizioni scientifiche danno conferme

Secondo l’ultimo studio, l’integrazione con questa sostanza riduce alcune malattie psichiatriche in età adolescenziale

Nuove acquisizioni scientifiche continuano a sottolineare l’importanza dell’assunzione di acido folico durante la gravidanza. I dati ormai da tempo hanno confermato la protezione del feto da alcuni problemi seri (come i difetti del tubo neurale), ma se ne aggiungono di nuovi che aprono prospettive interessanti.

Assumere regolarmente acido folico favorirebbe lo sviluppo cerebrale dei nostri figli durante il periodo dell’adolescenza. Vediamo in dettaglio.

A queste conclusioni è arrivato un gruppo di ricercatori del Massachusetts General Hospital di Charleston, negli Stati Uniti, coordinato da Joshua Roffman.

Il loro studio, che si è basato su una supplementazione di acido folico attraverso farine arricchite di questa sostanza, è stato pubblicato sulla rivista internazionale “JAMA Psychiatry”.

Gli studiosi hanno voluto valutare l’associazione tra esposizione prenatale ed acido folico con l’obiettivo di osservare eventuali differenze nella maturazione della corteccia cerebrale e il rischio di sviluppare problemi psichiatrici in ragazzi tra 8 e 18 anni. Come accennato, sono state utilizzate delle farine speciali, “arricchite” di acido folico.

I risultati sono stati diversi a seconda del momento in cui era iniziata per le madri la supplementazione con acido folico.

In particolare, lo spessore della corteccia cerebrale era maggiore tra i giovani nati dopo un’integrazione completa con acido folico (cioè cominciata prima della gravidanza), intermedio nei ragazzi nati da madri che avevano iniziato ad assumere acido folico già incinte e minore tra i nati da madri che avevano partorito prima di cominciare a consumare farine integrate con acido folico.

Nello studio, inoltre, l’integrazione con acido folico è risultata associata a un ritardo nell’assottigliamento della corteccia cerebrale, con una conseguente riduzione dei tassi di malattie psicotiche come la schizofrenia. Ciò dimostra ancora una volta come l’assunzione dei folati sia fondamentale.

“I nostri risultati sono i primi a dimostrare un miglioramento della salute del cervello nei giovani dopo l’esposizione in gravidanza ad acido folico e a mostrare che l’effetto è dovuto a specifici cambiamenti a livello cerebrale – dichiara Roffman -.

Nonostante la raccomandazione di assumere acido folico per proteggersi conto i difetti del tubo neurale, molte donne in età fertile non assumono integratori e meno della metà della popolazione mondiale vive in aree che richiedono l’integrazione di acido folico nelle farine”.

I folati esistono già in natura e si trovano in parecchi alimenti, soprattutto vegetali: spinaci, cavoletti di Bruxelles, asparagi, broccoli, carciofi, frutta secca e fresca (castagne, pistacchi, mandorle, arance, pompelmi), fegato (di vitello o di maiale), uova, prosciutto, petto di pollo.

La cottura di questi alimenti distrugge i folati fino al 90 per cento ed è quindi necessario integrare per bocca la quantità giusta di acido folico.

Gli integratori però non sono tutti uguali e la scelta di un prodotto di qualità è importante. Il folato di quarta generazione si chiama Quatrefolic e si distingue dall’acido folico tradizionale perché si tratta della sua forma attiva.

Questo significa che, essendo altamente idrosolubile, è anche biodisponibile e già attivo dopo l’assorbimento in quanto non deve essere metabolizzato.

L’assunzione della forma attiva di Quatrefolic permette il completo utilizzo del quantitativo assunto, senza pericolo di accumuli di metaboliti, che si formano durante il processo fisiologico di metabolizzazione dell’acido folico. Tutto ciò rende il prodotto più sicuro ed efficace. Ora esiste anche la formulazione in compresse masticabili, cosa che garantisce l’assorbimento migliore e più completo.