È la forma di malattia che compare durante la gravidanza
Tenere sotto controllo la glicemia è importante per evitare problemi anche seri a mamma e bimbo
Si chiama diabete gestazionale ed una forma di questa malattia che, nel mondo occidentale, è sempre più in aumento. La sua particolarità? Il fatto di comparire durante la gravidanza, senza che la futura mamma ne abbia mai sofferto in precedenza. E inoltre, nella maggior parte dei casi, così com’è venuto poi scompare, subito dopo il parto. Il diabete gestazionale però non va sottovalutato. Vediamo perché.
In Italia e negli altri Paesi occidentali, il diabete gestazionale (o più precisamente diabete mellito gestazionale) colpisce circa il 6-7% delle donne in gravidanza. A livello mondiale, la frequenza varia tra il 3 e il 10% a seconda delle etnie. In genere, interessa specialmente coloro che hanno più di 35 anni e chi inizia la gravidanza in una situazione di forte sovrappeso o di obesità.
Quali sono i sintomi del diabete gestazionale? A volte la malattia è del tutto asintomatica e viene scoperta durante i normali controlli prescritti dal ginecologo in gravidanza. In altri casi invece possono esserci uno o più di questi segnali: aumento della sete, della fame o del bisogno di urinare, infezioni frequenti (ad esempio cistiti), offuscamento della vista. Ovviamente il parametro che più correttamente indica la presenza di diabete gestazionale è la glicemia alta.
Da qui l’importanza di eseguire la curva glicemica, un esame che si fa in gravidanza e che, pur non essendo obbligatorio, è fortemente raccomandato dai ginecologi per diagnosticare in tempo un eventuale diabete gestazionale. La curva da carico di glucosio consiste nella misurazione della glicemia prima dell’assunzione di 75 grammi di glucosio e dopo 60 e 120 minuti.
La curva glicemica si effettua tra la 24° e la 28° settimana. In alcune circostanze viene anticipata alla 14°-18° settimana, cioè se ci sono dei fattori che potrebbero predisporre all’insorgenza della patologia: tra questi, diabete gestazionale in precedenti gravidanze, obesità con indice di massa corporea maggiore di 30, età superiore ai 35 anni oppure se si appartiene ad etnie predisposte.
Vediamo quali sono i rischi del diabete gestazionale. Un aumento eccessivo della glicemia può provocare polidramnios (incremento della quantità di liquido amniotico), parto prematuro, parto cesareo, ipertensione arteriosa, gestosi. Esistono poi rischi prettamente fetali: macrosomia (peso alla nascita maggiore di 4-4,5 chili), distocia della spalla, ipoglicemia neonatale, ittero, ipocalcemia, policitemia, distress respiratorio.
Qualcosa per evitare che compaia il diabete gestazionale – soprattutto se ci sono specifici fattori di rischio – si può fare. Innanzitutto, bisognerebbe eliminare dalla dieta gli alimenti che contengono zuccheri che vengono assorbiti rapidamente e sono responsabili del veloce rialzo dei valori glicemici: tra questi, bevande zuccherate, dolci, gelati.
Sono da preferire, invece, cibi integrali e ricchi di fibre come le verdure e gli ortaggi. Ad esempio, iniziare il pasto con un contorno di verdure aiuta a ridurre il senso di fame ed a contenere il successivo rialzo della glicemia. È inoltre buona norma fare pasti piccoli e frequenti durante il giorno, circa 5-6, in modo da evitare oscillazioni della glicemia. L’ideale poi è accoppiare alla dieta un po’ di movimento.
Nel caso in cui compaia diabete gestazionale la donna in gravidanza sarà seguita da un diabetologo, oltre che dal suo ginecologo. Potrebbe essere prescritta una dieta che riduca o elimini la quantità quotidiana di carboidrati e altri zuccheri e consigliato il controllo costante della glicemia. Potrebbe essere necessaria l’assunzione di insulina.
Il diabete gestazionale si può contrastare anche con l’aiuto dell’inositolo. Viene anche chiamato vitamina B7, anche se non si tratta di una vera e propria vitamina. È un composto di origine biologica che, a livello strutturale, è molto simile al glucosio, anche se chimicamente non è uno zucchero. L’inositolo è coinvolto in molti processi biologici, ad esempio nella comunicazione e nell’interazione tra cellule.
L’inositolo si trova in molti alimenti, in particolare nei cereali, nelle noci e nella frutta (soprattutto meloni e arance), però è scarsamente assorbibile e quindi va integrato per bocca. In caso di diabete gestazionale può essere molto efficace. In particolare, il myo-inositolo (una delle 9 forme disponibili) è capace di regolare il metabolismo del glucosio. In uno studio scientifico, l’inositolo ha dimostrato di diminuire i markers di diabete nelle donne in gravidanza (in termini di livelli di glucosio e insulino resistenza) e di ridurre il rischio di sviluppare la malattia dal 52 al 17,2% nelle donne con ovaio policistico.
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