È stato messo a punto da un team di ricercatori israeliani

Tra i parametri considerati l’età e la familiarità per la patologia

Buone notizie nel campo della prevenzione del diabete in gravidanza. Studiosi israeliani hanno infatti messo a punto un particolare algoritmo che predice il rischio di ammalarsi di questa complicanza che può essere pericolosa per mamma e bambino. L’algoritmo, composto da alcuni parametri standard, può essere impiegato ancor prima della gravidanza. Nel caso in cui ci siano elevati fattori di rischio si potranno prendere tutte le precauzioni più efficaci per evitare di ammalarsi, ad esempio rinunciare agli zuccheri.

Cos’è il diabete gestazionale 

Si tratta di una complicanza che interessa tra il 3 e il 9 per cento delle gravidanze. È una particolare forma di diabete che, per l’appunto, si presenta durante la gestazione. L’organismo produce una scarsa quantità di insulina, cosa che provoca l’accumulo di glucosio (zucchero) nel sangue. Un eccesso di zucchero a livello ematico si chiama iperglicemia e può essere nociva per la futura mamma, ma anche per il feto. 

In alcuni casi, le chances di ammalarsi di diabete gestazionale sono più alte. Fattori di rischio sono l’età materna superiore ai 35 anni, sovrappeso e obesità, sindrome metabolica, familiarità per diabete, precedente diabete gestazionale, feti molto grandi in altre gravidanze, presenza di zuccheri nelle urine, sindrome dell’ovaio policistico. Alcuni di questi elementi sono stati inseriti nell’algoritmo messo a punto al Weizmann Institute of Science. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Medicine e dimostra che, se sono presenti alcuni parametri specifici, più probabilità si avranno di andare incontro alla patologia. 

Sintomi del diabete in gravidanza

Il diabete gestazionale non sempre si presenta con sintomi specifici. In questa circostanza, viene scoperto per caso, ad esempio effettuando i classici controlli della gravidanza, come gli esami del sangue o la curva da carico di glucosio. 

Quando invece ci sono dei sintomi, questi comprendono aumento della sete o della fame, minzione frequente, infezioni ricorrenti (ad esempio le cistiti), dimagrimento, offuscamento della vista. È sempre opportuno rivolgersi al proprio ginecologo quando c’è qualcosa che non va o se compaiono sintomi che prima non c’erano.

Rischi del diabete in gravidanza 

Le conseguenze di questa patologia ricadono sia sulla mamma che sul bambino. 

I rischi materni sono: 

  • più alta probabilità di un parto cesareo. 
  • Rischio di emorragie post partum.
  • Ipertensione.
  • Parto prematuro.
  • Gestosi.
  • Eccesso di liquido amniotico (ne abbiamo parlato QUI).
  • Possibilità di ammalarsi di diabete in futuro, con conseguente rischio cardiovascolare. 

Tra i rischi fetali ci sono: 

  • distocia della spalla.
  • Macrosomia (feto molto grande).
  • Ipoglicemia.
  • Ittero.
  • Ipocalcemia.
  • Sindrome da distress respiratorio.
  • Malformazioni cardiache.
  • Probabilità più elevate di sviluppare obesità e diabete.

L’algoritmo contro il diabete gestazionale

Gli esperti israeliani hanno inizialmente analizzato dati relativi a 450.000 gravidanze. Dagli iniziali 2.000, sono arrivati a 9 parametri indicativi del rischio di diabete gestazionale. Questi parametri sono: 

  • data di nascita; 
  • peso e altezza; 
  • familiarità per il diabete; 
  • precedenti diagnosi di colesterolo alto, sindrome dell’ovaio policistico, pre-diabete, ipertensione;
  • precedenti aborti spontanei o diabete in altre gravidanze.

Gli scienziati hanno verificato l’attendibilità dell’algoritmo valutandolo su altre 140.000  gravidanze per testarne la capacità di predire il rischio di diabete gestazionale delle donne. Lo studio suggerisce che, anche solo ponendo alla donna le 9 domande relative ai parametri che compongono l’algoritmo, i clinici possono predire il rischio di soffrire di diabete gestazionale. 

Secondo gli esperti, il test può essere somministrato ancora prima del concepimento per individuare le donne ad alto rischio di diabete gestazionale. Queste, in un’eventuale gravidanza, potrebbero essere seguite con percorsi mirati di attività fisica e alimentazione per ridurre le probabilità di andare incontro a questa malattia.

Diabete in gravidanza: il commento dell’esperta

“Il diabete di tipo 2 sta aumentando in modo esponenziale a livello globale – sottolinea in un commento all’ANSA Elisabetta Torlone, dell’Azienda Ospedaliera di Perugia Santa Maria della Misericordia, responsabile del gruppo di studio su diabete e gravidanza della Società Italiana di Diabetologia (SID) -. La prevalenza di diabete gestazionale si associa in modo diretto con il diabete tipo 2. Infatti le donne che presentato diabete gestazionale sono a maggior rischio di sviluppare diabete negli anni successivi alla gravidanza. Nello stesso tempo, se la condizione di iperglicemia in gravidanza non viene adeguatamente corretta, i rischi metabolici per il nascituro sono molto elevati. Si tradurranno già nell’adolescenza in obesità, diabete e patologie metaboliche”. 

“È chiaro quindi – prosegue la dottoressa Torlone – che la diagnosi ed il trattamento precoce del diabete gestazionale rappresentano un importante obiettivo per le implicazioni di salute pubblica. Il modello proposto dai ricercatori israeliani è interessante, pur con dei limiti metodologici. Il lavoro esprime comunque il grande interesse medico e sociale che rappresenta il diabete in gravidanza e apre nuove prospettive”. 

La prevenzione del diabete in gravidanza

La strategia preventiva prevede diversi interventi, a partire dall’alimentazione. Innanzitutto andrebbero eliminati gli alimenti che contengono zuccheri che vengono assorbiti rapidamente perché sono responsabili del rialzo veloce della glicemia: bevande zuccherate, dolci, gelati sono certamente tra questi. Sono da preferire i cibi integrali e ricchi di fibre, come verdure e ortaggi. Un consiglio è quello di iniziare il pasto con una porzione di verdure perché aiuta a ridurre il senso di fame e a contenere il successivo rialzo della glicemia. È inoltre buona regola fare 5-6 piccoli pasti al giorno. 

L’attività fisica moderata e regolare può aiutare a tenere sotto controllo la glicemia. Ovviamente è consentita se non ci sono indicazioni ostetriche che impongono riposo assoluto, come il rischio di un parto prematuro o una minaccia di aborto. L’esercizio fisico non deve essere esagerato: camminare o nuotare andranno benissimo. Lo scopo è quello di raggiungere e mantenere il peso forma ideale. 

Il diabete gestazionale si può contrastare anche con l’assunzione di integratori di inositolo, utili pure in caso di ovaio policistico.