Ne soffre circa il 35% delle donne che aspettano un bambino

Le cause sono molteplici, dagli ormoni alla stitichezza

Emorroidi in gravidanza: un problema per circa il 35% delle donne incinta. Un bel numero, insomma, anche se sono ancora tante coloro che tendono a vergognarsi e a non parlarne neanche con il proprio ginecologo. Questo però è un errore perché i rimedi per alleviare i sintomi – che talvolta sono molto fastidiosi – ci sono: basta solo trovare il più adatto e il più efficace. Vediamo insieme quali sono.

Cosa sono le emorroidi

Nel linguaggio comune, il termine emorroidi viene utilizzato per indicare la patologia, mentre invece si riferisce a strutture vascolari normalmente presenti nel canale anale. Quando queste per vari motivi si infiammano, si va incontro alla malattia emorroidaria, cioè a quella che tutti conoscono.

Le emorroidi possono essere interne o esterne, a seconda che rimangano all’interno del canale anale oppure che fuoriescano: dipende dal loro stadio. Al tatto si presentano come dei noduli di colore rosso-violaceo molto sensibili.

Sintomi delle emorroidi in gravidanza

La malattia emorroidaria è caratterizzata da vari sintomi:

  • dolore;
  • bruciore;
  • sanguinamento (soprattutto durante e dopo l’evacuazione);
  • prurito anale (in particolare quando si tratta di emorroidi interne);
  • sensazione di pesantezza a livello rettale;
  • prolasso.

Emorroidi in gravidanza: le cause

Sono diversi i fattori che predispongono alla comparsa delle emorroidi durante la gestazione.

  • ormoni: il progesterone e gli estrogeni abbondantemente prodotti in gravidanza hanno un’influenza diretta sui vasi sanguigni, che diventano più permeabili, favorendo il ristagno del sangue nei piccoli vasi, compresi quelli della zona anale.
  • Fragilità capillare: quando si aspetta un bambino i vasi sanguigni sono soggetti ad una pressione maggiore e tendono a rompersi più facilmente (ecco perché ad esempio può capitare di avere episodi di epistassi, cioè di sangue dal naso).
  • Ereditarietà: se in famiglia ci sono persone che ne soffrono, si avranno più possibilità di andare incontro ad emorroidi in gravidanza.
  • Sedentarietà: è uno dei fattori che più predispongono alla comparsa di emorroidi, in special modo se è associata a sovrappeso o obesità. Muoversi poco favorisce il ristagno dei liquidi e rallenta la circolazione del sangue.
  • Stitichezza: i due disturbi sono legati a filo doppio. La difficoltà ad evacuare peggiora i sintomi delle emorroidi oppure può proprio essere la causa scatenante dell’infiammazione a livello anale.

Quando compaiono le emorroidi in gravidanza

Non esiste un momento preciso in cui le emorroidi fanno capolino durante la gestazione. È però un disturbo più frequente soprattutto nell’ultima parte della gravidanza quando, ad esempio, la stitichezza si fa più ostinata e la pressione dell’utero che aumenta di volume rende più difficile il ritorno venoso verso l’alto, con una probabilità maggiore di ristagno di sangue anche nella zona anale.

Spesso chi le aveva già prima di concepire un bimbo, può veder peggiorare le emorroidi in gravidanza. In alcuni casi, possono comparire durante il parto a causa delle spinte. In questo modo diventano uno dei tipici disturbi dopo il parto.

Rimedi per le emorroidi in gravidanza

Le emorroidi vanno curate: il loro peggioramento può avere conseguenze più serie, come le ragadi anali (piccole fissurazioni molto dolorose) oppure l’anemia (causata da una eccessiva perdita di sangue. Quindi, si deve superare l’imbarazzo e parlarne apertamente con il proprio medico.

Innanzitutto, bisogna cercare di combattere la stitichezza che, come abbiamo detto, è direttamente correlata alle emorroidi in gravidanza. Le regole sono sempre le stesse: mangiare molte fibre (soprattutto integrali e derivanti da frutta e verdura. Ad esempio si può provare il kiwi o le prugne a stomaco vuoto), bere molta acqua per ammorbidire le feci e, se necessario, assumere integratori contro la stitichezza che siano adatti alla gravidanza.

Muoversi è indispensabile per favorire l’evacuazione, ma anche per riattivare la circolazione sanguigna, che sta alla base della malattia emorroidaria. Una camminata di mezz’ora al giorno a passo sostenuto può andare benissimo, ma se si è abituate allo sport col pancione continuare può solo far bene.

Da evitare sono i cibi speziati, piccanti, fritti, salati o molto zuccherati: non fanno altro che peggiorare il problema. Lo stesso si può dire per fumo e alcol, che in ogni caso dovrebbero già essere stati banditi fin dal test di gravidanza positivo…

Per alleviare il dolore provato durante l’evacuazione, prima di essa si può fare un bidet con acqua calda per cercare di ammorbidire e rilassare la muscolatura. Contro i bruciori e il fastidio che si prova dopo essere state in bagno, sono più adatti impacchi con acqua fredda. Non vanno usati saponi, ma detergenti specifici consigliati dal proprio ginecologo.

E a questo proposito: niente pomate o farmaci suggeriti dalle amiche o dal farmacista. Solo il ginecologo saprà cosa è opportuno utilizzare ed è l’unico a poterlo fare.

Emorroidi in gravidanza e ippocastano

Diversi studi scientifici dimostrano che l’estratto dell’ippocastano dà benefici importanti a chi soffre di disturbi circolatori. Tra questi troviamo anche le emorroidi. L’estratto rinforza i vasi e inibisce l’accumulo e l’attivazione dei leucociti, responsabili dell’insufficienza venosa cronica e del processo infiammatorio. L’escina, a sua volta estratta dall’ippocastano, ha proprietà antinfiammatorie e antiedema, migliorando dunque la sintomatologia delle emorroidi.

L’estratto di ippocastano è uno dei componenti del venocin®, principio attivo di punta di alcuni integratori contro le emorroidi e, in generale, contro i disturbi di origine venosa (come la cellulite o l’insufficienza venosa cronica). Associato agli Omega-3, 6 e 9 e alla bromelina, venocin® migliora il microcircolo degli arti inferiori e del distretto emorroidario e non ha controindicazioni in gravidanza o allattamento.