Verrà realizzato grazie all’impiego di nuovissime tecnologie.
L’obiettivo è fornire alla partoriente uno strumento per controllare le contrazioni e il battito cardiaco senza uscire dalla vasca
Alcune delle più recenti tecnologie approdano in sala parto a beneficio delle donne e del personale sanitario. Attraverso l’impiego di moderni dispositivi, quali l’Apple Watch 2 e l’iPhone, parte il primo studio osservazionale sul parto in acqua nell’Unità operativa complessa di Ostetricia e ginecologia dell’ARNAS-Civico di Palermo. L’obiettivo è quello di fornire alla donna uno strumento di controllo delle contrazioni e del battito cardiaco, rimanendo comodamente dentro la vasca per il parto in acqua.
In Italia, questa metodologia di parto è sempre più apprezzata, anche se le percentuali sono molto distanti da quelle di altri Paesi, come il Regno Unito e il Nord Europa, dove si arriva anche all’80 per cento di donne che scelgono di partorire in una vasca. “Per coloro che hanno travagli lunghi, con contrazioni prolungate e molto dolorose e fastidiose, l’acqua genera dei benefici incredibili poiché i recettori a livello cutaneo ritardano la percezione del dolore a livello cerebrale”, dice Sara Amato, coordinatrice delle ostetriche dell’ARNAS-Civico.
Water Birth è un’app iOS realizzata da Pharma Mum Italia. Attraverso lo smartwatch, la gestante che si appresta a partorire in acqua può registrare l’inizio e la fine di ogni contrazione, indicandone anche l’intensità (alta, media o bassa), con un semplice tocco sul dispositivo. In tempo reale, il personale medico e ostetrico può quindi verificare sullo smartphone la frequenza, la durata e l’intensità delle contrazioni della donna direttamente dalla vasca e, al contempo, tenere sotto controllo la sua frequenza cardiaca, pure rilevata dall’Apple Watch 2, in modo da poter notare eventuali alterazioni. Grazie alla app è inoltre possibile avere una media delle contrazioni in diversi archi temporali (ultimi 30 minuti, ultima ora, ultime 12 o 24 ore).
Il vantaggio fondamentale per la gestante è quello di rimanere immersa nell’acqua, con i benefici che questa comporta (contrazioni meno dolorose, maggiore rilassamento etc.). Fino a questo momento infatti non era possibile valutare l’intensità del dolore. Water Birth invece permette all’ostetrica e al ginecologo di monitorare passo passo le varie fasi del parto in acqua, verificando intensità e frequenza delle contrazioni e battito cardiaco.
Lo studio sarà realizzato con il contributo incondizionato di Pharma Mum Italia, che ha scelto l’ospedale palermitano per qualità e innovazione. Il nosocomio infatti è stato uno dei primissimi a dotarsi in città della vasca per il parto, a partire dal 2005, e già nei primi 5 anni 500 partorienti ne hanno beneficiato. Nel 2011 è stata inaugurata la nuova vasca.
“Siamo stati e siamo il secondo centro in Italia per numero di parti in acqua – afferma il professore Luigi Alio, direttore dell’Unità operativa complessa di Ostetricia e ginecologia dell’ARNAS-Civico -. Da 15 anni diamo la possibilità alle donne di partorire come preferiscono e il parto in acqua è una pratica che si diffonde sempre più. Quando ci è stata offerta la possibilità di monitorare le contrazioni e la frequenza cardiaca della partoriente e di avere con lei un’interfaccia così semplice e obiettivabile, abbiamo deciso di codificare quello che non si sa, ovvero il rilascio di endorfine che rende il dolore più sopportabile”.
Al termine della ricerca, la app sarà pubblicata sull’App Store. “ARNAS-Civico è un’azienda che da sempre è attenta all’innovazione, logistica e tecnologica – dichiara Giovanni Migliore, direttore generale -, soprattutto in area materno-infantile in cui è leader, grazie alla competenza di tanti professionisti”.
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