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I pensieri, il lavoro e le varie incombenze a volte sono un gran peso
Alcuni ormoni potrebbero attraversare la placenta e nuocere al feto
Quasi tutte le donne incinte sono un po’ stressate. I pensieri sulle nuove responsabilità che si avranno, su come conciliare tutti gli aspetti della propria vita, il lavoro, le faccende domestiche, qualche classico disturbo della gestazione, la paura del parto possono creare un “mix esplosivo”. E lo dice anche la scienza. Tra le varie conseguenze che può avere, lo stress in gravidanza può influenzare sia il sesso del nascituro sia il rischio di parto pretermine. Lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista PNAS, “The Proceedings of the National Academy of Sciences”, e condotto presso la Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons. Talvolta quindi è il caso di fermarsi, respirare profondamente e poi riprendere le proprie attività con estrema calma.
Come si manifesta lo stress in gravidanza
In linea generale, lo stress deriva dal tentativo dell’organismo di adattarsi a particolari eventi ambientali. Secondo quanto sottolinea Onda, questo processo avviene in tre fasi:
1- di allarme: la reazione comprende un aumento di frequenza cardiaca, pressione sanguigna, respirazione, sudorazione, temperatura del corpo, tensione muscolare;
2- di mantenimento: l’organismo si adatta e scompaiono le manifestazioni fisiche della prima fase;
3- di esaurimento: se gli eventi stressanti esterni rimangono c’è un “crollo fisico” con stanchezza, insonnia, abbassamento delle difese immunitarie.
Effetti dello stress in gravidanza
Quando si è molto stressati, l’organismo produce cortisolo in grande quantità. È un ormone collegato a filo doppio allo stress ed è in grado di attraversare la placenta, arrivando quindi al feto. Un eccesso di cortisolo sarebbe legato ad uno sviluppo negativo dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene del feto, importantissimo per la gestione dello stress. Nelle ultime settimane di gravidanza, la maturazione di questo apparato è molto veloce e l’ormone potrebbe avere delle conseguenze su questo sviluppo.
Ci sono anche altri ormoni coinvolti nello stress in gravidanza. Sono le catecolamine e, in special modo, l’adrenalina e la noradrenalina. Queste non passano attraverso la placenta, ma hanno un effetto vasocostrittore sulle arterie uterine. Di conseguenza, l’utero non viene irrorato di sangue come dovrebbe.
Conseguenze dello stress in gravidanza sul feto
Vari studi scientifici hanno posto l’accento sulla delicata questione dello stress della futura mamma e sulle conseguenze sul bambino. Molti hanno ancora bisogno di ulteriori approfondimenti, ma intanto danno un’idea dei possibili effetti sui figli. Tra questi ci sono:
- maggior rischio di sviluppare malattie neuropsichiatriche, cardiovascolari e metaboliche in età avanzata.
- Ritardi nello sviluppo motorio.
- Possibilità di disturbi psichiatrici nel corso della vita.
- Maggiori problemi di attenzione e comportamento.
- Basso peso alla nascita.
Stress in gravidanza e sesso del bebè
Gli esperti della Columbia University hanno coinvolto 187 gestanti e misurato in modo oggettivo il livello di stress di ciascuna, sia fisico sia mentale, utilizzando 24 indicatori diversi. È emerso che in presenza di stress fisico (caratterizzato da elementi quali un eccessivo introito calorico giornaliero o la pressione del sangue alterata), il rapporto tra i nati maschi e femmine è 4/9, in favore delle femmine. Se lo stress in gravidanza è psicologico (caratterizzato, ad esempio, da disturbi depressivi e ansia), il rapporto è di 2 nati maschi ogni 3 femmine, mentre secondo le stime più aggiornate in media nascono sempre più maschi che femmine (105 maschi ogni 100 femmine).
Diversi studi hanno dimostrato che un ambiente prenatale avverso è un fattore che influenza negativamente lo sviluppo di feti maschi, perché questi hanno bisogno di più energia per svilupparsi. Secondo gli autori del lavoro, è possibile che per donne sottoposte ad alti livelli di stress sia meno probabile dare alla luce un maschio: è plausibile che queste donne tendano a perdere le gravidanze maschili con aborti spontanei in un periodo gestazionale talmente precoce che talvolta nemmeno si accorgono di essere rimaste incinte.
Lo stress fisico, infine, è stato collegato anche al rischio di parto prematuro, continuano gli autori. È emerso da ultimo che il supporto sociale per la gestante è fondamentale a contrastare lo stress.
Cosa fare contro lo stress in gravidanza
Avere la “ricetta ideale” sarebbe un sogno per qualsiasi futura mamma. Purtroppo non è così e ciascuna deve trovare la sua strada per vivere la gravidanza nel modo più sereno possibile, anche se a volte pare un’impresa difficilissima. Insomma, si va per tentativi, cercando ciò che fa stare meglio.
Compatibilmente con le proprie condizioni generali di salute, il movimento è un ottimo aiuto contro lo stress in gravidanza. L’attività fisica stimola le endorfine, ormoni del piacere che fanno sentire meglio. Gli sport che si possono praticare anche col pancione sono diversi, ma è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio ginecologo. Nuoto, pilates, yoga potrebbero avere un buon effetto per ridurre ansia e stress.
Ogni tanto poi bisognerebbe ritagliarsi uno spazio tutto per sé, soprattutto – ma non solo – se si hanno già altri bambini. Andare dal parrucchiere, dall’estetista, vedere un’amica, fare una passeggiata da sole serve a ricaricare le batterie prima che l’energia si esaurisca del tutto. Non ci si deve sentire egoiste: piuttosto è vero il contrario. In particolare se si è mamme-lavoratrici, chiedere una mano di supporto per alcune incombenze non è una cosa di cui vergognarsi. Se per un giorno qualcuno fa la spesa al proprio posto oppure va in banca o dal carrozziere significa solo cercare di diminuire le proprie fonti di stress.
Esistono poi delle tecniche specifiche che inducono il rilassamento, come il training autogeno o la mindfullness. Quest’ultimo è un approccio che sta a metà tra la meditazione e la psicoterapia. Per un approfondimento si può leggere QUI.
Lo stress fisico e mentale riduce drasticamente i livelli di magnesio, molto utile per contrastarlo. Il magnesio infatti è fondamentale per l’equilibrio del sistema nervoso perché induce il rilassamento di muscoli e mente. Il magnesio si può trovare in diversi alimenti, che però non bastano a soddisfare il fabbisogno quotidiano. Sono fonti di questo minerale molte verdure a foglia verde (spinaci, biete, carciofi), la frutta secca (noci, arachidi, mandorle, nocciole, anacardi e pistacchi), i legumi (lenticchie e fagioli), i cereali integrali e alcuni frutti. Ma dove non arriva il cibo, ci sono gli integratori di magnesio. I migliori hanno magnesio in citrati (viene assorbito tutto e più velocemente) e contengono l’acido folico più nuovo che c’è.
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