Un mix di tecniche di rilassamento e respirazione

Durante i corsi viene insegnato come respirare durante travaglio e fase espulsiva

Si chiama training autogeno respiratorio, si basa su tecniche di autosuggestione e respirazione e serve ad abituare l’organismo ad affrontare il parto con una consapevolezza e un relax maggiori. Spesso viene proposto durante i corsi preparto oppure in incontri ad hoc. Si è rivelato molto utile per concentrarsi e non perdere la calma durante ogni fase del parto. E ora vediamo come funziona.

Di solito, il training autogeno respiratorio viene iniziato a gravidanza inoltrata, intorno al settimo mese circa. Ecco perché molte volte costituisce una parte fondamentale del corso di accompagnamento al parto, un momento importante per le mamme e i papà che si avvicinano al grande giorno in cui conosceranno il loro bambino.

In genere, il training autogeno respiratorio viene guidato da uno psicologo insieme ad un ginecologo o un’ostetrica appositamente preparati. In altre parole, non si tratta di una tecnica che si può improvvisare su due piedi, ma ci vuole la giusta preparazione alle spalle.

Solitamente l’incontro prevede una parte teorica e una pratica. Durante la prima vengono date informazioni generali per affrontare la nascita senza ansia né stress, ma con la consapevolezza concreta di ciò che accadrà. Nella parte pratica, invece, vengono insegnate le tecniche di rilassamento, di respirazione e di controllo muscolare che poi saranno utili durante il parto. Durante il rilassamento si impara a lasciare andare la mente, a pensare a eventi e momenti positivi, a sciogliere paure ed eventuali blocchi.

Per la fase del travaglio (forse più temuta ancora rispetto all’espulsione) il training autogeno respiratorio prevede una respirazione ampia e profonda, simile a quella del sonno, che va praticata durante le contrazioni. Per la fase espulsiva invece si impara ad inspirare e a trattenere l’aria nei polmoni al momento della spinta e a rilassarsi completamente subito dopo, respirando normalmente fino alla spinta successiva.

Qual è il risultato? Una minore percezione del dolore. La concentrazione sul respiro infatti permette di tenere sotto controllo sia la tensione emotiva che quella fisica, fattori che amplificano la sensazione dolorosa.

Quali sono i pro del training autogeno respiratorio? Applicando correttamente questo metodo si può recuperare energia tra una contrazione e l’altra, arrivando più riposate e rilassate alla fase espulsiva. Il dolore viene attutito e si riducono i tempi del travaglio. Inoltre, una volta che si impara la procedura, può essere attuata in qualunque momento di stress e agitazione.

Non tutto però è così semplice. Ad esempio, può accadere che al momento del parto si “dimentichi” quello che si appreso sul training autogeno respiratorio e ci si faccia prendere dal panico. Le contrazioni ravvicinate possono essere molto dolorose e non consentire una buona concentrazione. È necessario poi allenarsi a casa e non solo durante l’incontro con gli specialisti e questo va fatto con costanza. Infine, va sottolineato che si deve associare anche un allenamento della muscolatura, in particolare del pavimento pelvico, cosa non prevista dal training autogeno respiratorio. Per questo aspetto meglio associare anche un integratore che aiuti a rendere più elastici i tessuti.