I medici della Sigo: “È sicuro e protegge efficacemente i neonati”

Raccomandato dalla 27esima alla 36esima settimana di gestazione

Che il vaccino anti pertosse in gravidanza fosse caldamente raccomandato già si sapeva. Adesso però arriva un’ulteriore conferma dal mondo scientifico: i ginecologi della Sigo (la Società italiana di ginecologia e ostetricia) ribadiscono l’efficacia di questa vaccinazione per proteggere non solo la futura mamma, ma soprattutto il bambino che deve ancora nascere. I ginecologi, riuniti a Roma in congresso, hanno ufficializzato questa convinzione con un “Position paper”, un documento che sottolinea l’importanza del vaccino anti pertosse in gravidanza. Vediamo perché.

Il meccanismo della vaccinazione proposta durante la gestazione è semplice: la donna riceve il vaccino, il suo organismo inizia a produrre anticorpi contro la pertosse e questi vengono trasmessi al feto attraverso la placenta. Quando un bambino nasce, il suo sistema immunitario è ancora immaturo e lo espone all’attacco di potenziali agenti patogeni. Il vaccino anti pertosse in gravidanza gli dà una protezione almeno fino alla prima dose di esavalente, che si fa a due mesi.

Anche il ministero della Salute ne sottolinea l’importanza fondamentale e le ragioni sono ottime. Uno studio condotto dall’Infectious Diseases Society of America parla chiaro: questo vaccino somministrato nel terzo trimestre di gravidanza evita il 78% dei casi di pertosse nei bambini sotto i 2 mesi di età e il 90% dei casi più gravi, potenzialmente letali.

Quando fare il vaccino anti pertosse in gravidanza

La vaccinazione anti pertosse va fatta verso la fine della gestazione, in modo da dare all’organismo il tempo di sviluppare gli anticorpi contro la patologia e proteggere quindi il bambino almeno per un paio di mesi dopo la nascita.

Il periodo ideale in cui sottoporsi al vaccino è tra le settimane 27 e 36 di gestazione.

Chi deve fare il vaccino anti pertosse

La vaccinazione è raccomandata ad ogni donna e in qualsiasi gravidanza. Non importa quindi se abbia già avuto la malattia in passato, se sia stata già vaccinata oppure se è in regola con i richiami che si devono fare ogni 10 anni. Per garantire la massima protezione al piccolo, il vaccino va effettuato per ogni gravidanza.

È utile poi ricordare che in Italia il vaccino anti pertosse in gravidanza viene proposto in combinazione con altri due sieri: sono quelli contro la difterite e il tetano. È quindi una vaccinazione trivalente (dTpa) che comunque è sicura ed efficace.

Pertosse nei neonati: perché è pericolosa

La pertosse è una malattia provocata da un batterio che si chiama Bordetella pertussis. È caratterizzata dalla tosse che, a seconda dei casi, può essere da lieve a molto forte. La patologia è estremamente contagiosa e diventa pericolosa soprattutto nei bambini sotto un anno di età. I neonati infatti sono più soggetti alle complicanze.

Nei più piccini infatti la pertosse può dar luogo a otiti, polmoniti, bronchiti, emorragie congiuntivali, nasali e sub-durali (nel cervello), encefaliti, convulsioni. La mortalità della malattia è piuttosto elevata, soprattutto nei bambini molto piccoli: 2 decessi ogni 1.000 casi. La mortalità aumenta se la pertosse viene contratta nel primo mese di vita del bambino.

È quindi facile capire che non si tratta di una patologia da prendere sottogamba e la protezione fornita dalla vaccinazione è molto importante. La terapia consiste nella somministrazione di antibiotici.

Vaccino anti pertosse in gravidanza: possibili effetti collaterali

Generalmente si tratta di un vaccino ben tollerato da chi vi si sottopone. Le reazioni indesiderate più comuni sono manifestazioni locali nella zona in cui è stata fatta l’iniezione: gonfiore arrossamento, edema, dolore, indurimento. Talvolta è coinvolto tutto il braccio. I fastidi passano nel giro di poco tempo e possono essere alleviati con una pomata all’arnica, che si può usare tranquillamente anche in gravidanza.

Raramente può comparire la febbre, in genere non particolarmente alta e trattabile con paracetamolo su indicazione del medico di famiglia o del ginecologo.

Sicurezza del vaccino anti pertosse in gravidanza

Con il loro “Position paper”, i ginecologi della Sigo tranquillizzano le mamme sulla sicurezza di questa vaccinazione: i medici sottolineano che non vi sono evidenze – correlate a tale immunizzazione materna – di rischi per la donna, né di aumento di complicanze ostetriche e/o perinatali; non vi sono effetti avversi per il feto né per il neonato che, al contrario, risulterà protetto grazie al passaggio transplacentare delle immunoglobuline materne in epoca prenatale.

Gli esperti raccomandano a chi ha il pancione anche un’altra vaccinazione, cioè quella antinfluenzale. È indicata alle donne al secondo e al terzo trimestre di gravidanza e protegge dall’epidemia influenzale che, anche quest’anno, colpirà tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio.