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È la prima mestruazione che si verifica dopo il parto
Di solito è più abbondante e dura circa 8-10 giorni
Dopo aver partorito è normale chiedersi quando tutto tornerà com’era prima della gravidanza. Chi più, chi meno, ogni donna ha a che fare con un po’ di scombussolamento fisico e psicologico. Ci sono da smaltire i chili in più, quelli che sono rimasti come “regalo” dopo il parto. I capelli sono “sconvolti” dal crollo degli estrogeni. E non dimentichiamo le smagliature sulla pancia. E c’è un apparato riproduttivo che deve riassestarsi. Il capoparto sancisce il momento in cui le ovaie riprendono a funzionare normalmente. Vediamo quindi tutto quello che c’è da sapere.
Cos’è il capoparto
Per capoparto si intende la prima mestruazione che si verifica dopo il parto. Le ovaie cioè ricominciano a fare il loro dovere, c’è ovulazione, quindi il rilascio di un ovocita che potrebbe essere fecondato. E quando questo non avviene l’endometrio riprende a sfaldarsi e compaiono le mestruazioni.
Quando arriva il capoparto
Non esiste un “calendario” unico per tutte le donne. Le mestruazioni cioè non arrivano nello stesso momento per tutte le donne. Possiamo generalizzare dicendo che, nelle neo mamme che non allattano, il capoparto si presenta prima. Ciò avviene mediamente 6-8 settimane dopo il parto. Precisiamo però che non si tratta di una regola e che dipende da una serie di fattori, per lo più di tipo ormonale.
Solitamente, le donne che allattano al seno hanno il capoparto più tardi. Questo perché la prolattina, oltre a favorire la produzione di latte, può inibire il ritorno del ciclo mestruale. Questo è vero in particolare se l’allattamento è esclusivo e se le poppate sono molte, anche di notte. Attenzione: questo non mette al sicuro da una gravidanza e lo vedremo in dettaglio dopo.
Una donna che allatta potrebbe quindi non avere mestruazioni per molti mesi dopo il parto, anche fino a un anno e mezzo. Come detto prima però non ci sono regole fisse.
Lochiazioni e capoparto
La differenza tra le due cose è sostanziale e va sottolineata. Le lochiazioni sono le cosiddette perdite post partum, che si verificano cioè dopo aver partorito. La loro durata è variabile, si può arrivare anche a un mese, ma anche in questo caso è soggettivo. Il loro scopo è quello di ripulire la cavità uterina. All’inizio sono abbondanti, rosso vivo e somigliano al flusso mestruale. Via via poi diventano più scarse e rosate fino ad essere biancastre e sierose.
Le lochiazioni non vanno confuse con le normali mestruazioni. Sono due cose completamente diverse. Le perdite post partum non indicano ad esempio un ritorno alla normale fertilità e durano di più rispetto alle mestruazioni.
Come si presenta il capoparto
Il capoparto è una mestruazione a tutti gli effetti. Può dunque essere preceduta dai classici segnali (tensione al seno, crampi, mal di testa), anche se in alcuni casi arriva all’improvviso. In genere, è più abbondante del normale flusso mestruale perché l’endometrio, che è stato a riposo per tutta la gravidanza, potrebbe essere più spesso. Il capoparto potrebbe durare un po’ di più, anche 8-10 giorni. Può essere accompagnato da dolori addominali, presenza di coaguli e tutti i sintomi classici della sindrome mestruale. I coaguli sono normali, non devono allarmare. Però se dovessero presentarsi anche nei cicli successivi è consigliabile farlo presente al ginecologo.
E per quanto riguarda il dolore? Anche qui la situazione è variabile. Ci sono donne che dopo il parto notano un notevole miglioramento dei disturbi collegati alle mestruazioni. Questo si verifica perché, dopo tanti mesi di inattività, l’ovaio torna alla normalità in modo più soft, la produzione ormonale è più regolare e l’utero si contrae meno. Viceversa, altre donne possono soffrire di più rispetto a prima della gravidanza.
I cicli mestruali dopo il capoparto
Non è affatto detto che dopo la prima mestruazione tutto si stabilizzi immediatamente. Anche se prima della gravidanza si era molto regolari, ora le cose potrebbero essere differenti. Sono necessari anche diversi mesi perché tutto rientri nella norma, anche 6 o più. Non c’è da stupirsi che qualche ciclo possa saltare del tutto dopo il capoparto. Neanche lo spotting (lieve sanguinamento) tra un ciclo e l’altro non deve preoccupare.
Capoparto e allattamento
Come sappiamo, i luoghi comuni sull’allattamento al seno sono tanti. Uno di questi è collegato al ritorno delle mestruazioni. Ci sono ancora molte mamme che pensano che il capoparto significhi smettere di allattare perché il latte non sarebbe più sostanzioso. Nelle versioni più “colorite” c’è addirittura chi sostiene che cambierebbe sapore, diventando disgustoso per i neonati. Ovviamente non esiste alcuna valenza scientifica che dimostri tutto questo. Non è vero che si deve smettere di allattare, né tantomeno che il latte diventi brutto.
L’unica cosa che potrebbe verificarsi durante le mestruazioni è che il flusso del latte sia un pochino meno abbondante. Questo perché c’è in generale una perdita di liquidi da parte della donna. Niente paura: basta solo far attaccare il neonato con regolarità. Di sicuro non soffrirà la fame a causa della mamma.
Fertilità dopo il parto
Diciamolo subito e con chiarezza. Anche prima del capoparto una donna può essere fertile. Il che significa che si può rimanere incinte anche prima che tornino le mestruazioni. L’ovulazione, infatti, non è detto che sia completamente inibita. A maggior ragione le mamme che non allattano e che quindi hanno livelli più bassi di prolattina potrebbero andare incontro ad una gravidanza.
L’allattamento non può essere considerato un anticoncezionale. Le probabilità di avere una gravidanza esistono. Bisogna quindi pensare ad un buon metodo contraccettivo. Ci sono varie possibilità (preservativo, spirale, pillola compatibile con l’allattamento…), quindi basta solo trovare la più adatta alle proprie esigenze.
Quando rivolgersi al ginecologo
Un capoparto che non si presenta dopo parecchio tempo potrebbe insospettire, soprattutto se la mamma non allatta e quindi si presuppone che sarebbe dovuto arrivare in tempi non troppo lunghi. Dopo 6-9 mesi dal parto è dunque il caso di chiedere un parere al ginecologo. Diverso il caso dell’allattamento, che può inibire il ritorno del ciclo a lungo.
È poi consigliabile chiedere un parere medico se il capoparto comporta un’emorragia molto violenta e prolungata, se ci sono dolori addominali forti, se c’è febbre o se le perdite ematiche sono accompagnate da un forte dolore improvviso. In tutte queste circostanze una visita è opportuna. In caso di perdite di sangue molto consistenti il ginecologo potrebbe suggerire degli integratori di ferro per evitare il pericolo di anemia.
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