Le donne che la seguono col pancione ingrassano meno

Si riduce anche rischio di ammalarsi di diabete gestazionale

I benefici della dieta mediterranea sono noti ormai da parecchio tempo. La sua indiscutibile importanza è dimostrata anche dal fatto che questo tipo di alimentazione è stata inserita nella lista dei patrimoni immateriali dell’umanità dell’Unesco, un riconoscimento notevole. Adesso però arriva una nuova evidenza scientifica molto interessante che riguarda la dieta mediterranea in gravidanza. Questo regime alimentare aiuta le donne incinte a tenere sotto controllo il peso e a ridurre il rischio di diabete gestazionale. Ecco come. 

Cos’è la dieta mediterranea

In realtà, la dieta mediterranea non è un semplice modo di alimentarsi, ma un vero e proprio stile di vita che caratterizza i Paesi che – appunto – si affacciano sul Mediterraneo. E l’Italia, con le sue tradizioni culinarie, in questo la fa da padrona. 

Il classico schema della dieta mediterranea è quello della piramide alimentare che indica i cibi da privilegiare, quelli da consumare senza esagerare e quelli da ridurre al minimo. Vengono anche indicate la frequenza con cui vanno assunti e le quantità. A tutto questo, si associa anche tanta acqua, l’attività fisica, la convivialità (cioè il piacere di stare insieme a tavola), l’importanza della stagionalità dei prodotti e la corretta abitudine di acquistare cibo locale per agevolare la filiera produttiva corta.

La piramide alimentare della dieta mediterranea

Alla base troviamo gli alimenti più importanti e salutari, da assumere quotidianamente. Ci sono 1-2 porzioni di frutta, altrettante di cereali preferibilmente integrali (pasta, pane, riso, couscous etc), almeno 2 di verdura. 

Salendo abbiamo il latte e i suoi derivati (2-3 porzioni da 125 ml al giorno, possibilmente a ridotto contenuto di grasso), 3-4 cucchiai di olio extravergine d’oliva da usare a crudo, 1-2 porzioni di frutta a guscio, semi e olive che forniscono grassi “buoni”. In questa sezione della piramide ci sono le spezie e le erbe aromatiche da usare al posto del sale.

Si passa poi agli alimenti da consumare non tutti i giorni, ma settimanalmente, ovvero le proteine. Quelle da privilegiare sono derivanti dal pesce e dai legumi: si dovrebbero mangiare almeno 2 volte a settimana. In alternativa, ci sono il pollame (2-3 porzioni), le uova (da 1 a 4), i formaggi (massimo 2 porzioni a settimana da 100 gr o 50 se sono stagionati).

In cima alla piramide della dieta mediterranea sono stati posti gli alimenti da consumare con moderazione. Massimo due porzioni da 100 gr di carne rossa, 50 gr a settimana (anche meno) di carni lavorate (come i salumi), dolci meno possibile. 

Sì anche ad un po’ di vino rosso. Meglio evitare in gravidanza, periodo in cui gli alcolici sono vietati (ne abbiamo parlato QUI).

I benefici della dieta mediterranea

La presenza di molti vegetali, cereali integrali, scarse quantità di prodotti di origine animale fanno sì che la dieta mediterranea garantisca ogni giorno un’ottima quantità di sostanze benefiche per l’organismo umano. Tra queste, vitamine, sali minerali, acidi grassi “buoni”, antiossidanti.

Tutto ciò ha dimostrato di avere un ruolo protettivo da molte malattie, ad esempio a carico del sistema cardiovascolare, tumori, patologie neurodegenerative. Non è un caso, infatti, che le persone molto anziane (e il nostro Paese fa registrare un vero record in tal senso) seguono regolarmente i dettami della dieta mediterranea. 

E ora vediamo quali possono essere i vantaggi in dolce attesa.

Dieta mediterranea in gravidanza: lo studio

Il progetto Esteem ha coinvolto 1.252 donne incinte che sono state suddivise in due gruppi in cui la dieta era differente. La ricerca, condotta alla Queen Mary University, finanziata da Barts Charity e pubblicata sulla rivista Plos Medicine, è giunta alla conclusione che chi seguiva il regime alimentare tipico della dieta mediterranea ingrassava di meno e aveva un rischio più basso di ammalarsi di diabete gestazionale. 

Tutte le future mamme coinvolte nello studio presentavano fattori di rischio metabolici, che cioè potevano predisporle all’insorgenza del diabete gestazionale. Tra questi sovrappeso, obesità, ipertensione. Il primo gruppo di 627 donne ha seguito la dieta mediterranea, che prevedeva frutta secca, olio extravergine di oliva, frutta, verdura, cereali integrali e legumi in abbondanza, un consumo moderato di pesce, poca carne rossa e processata. Esclusi completamente bevande zuccherate e cibi da fast food. Le altre hanno ricevuto solo indicazioni generiche sull’alimentazione. 

Le donne del gruppo con dieta mediterranea hanno fatto registrare il 35% in meno di rischio di ammalarsi di diabete gestazionale. Inoltre, l’incremento di peso era mediamente minore di 1,25 chili. 

Gli autori spiegano quindi che la dieta mediterranea potrebbe essere ideale per le donne già affette da obesità o ipertensione cronica all’inizio della gravidanza. Secondo la ricercatrice Shakila Thangaratinam, questo è il “primo studio che mostra che le donne incinta ad alto rischio di complicazioni possono ottenere benefici da una dieta mediterranea, riducendo l’aumento di peso e il rischio di diabete gestazionale”. 

Questo è solo il primo passo. Gli scienziati hanno sottolineato che, al momento, la dieta mediterranea non ha dato simili miglioramenti per altre complicazioni legate alla gravidanza, come la pressione alta o la preeclampsia. I prossimi studi dovranno guardare “agli effetti anche a lungo termine per il bambino dell’esposizione in utero alla dieta mediterranea su obesità infantile, allergia e asma, oltre sul rischio corso dalle madri di sviluppare in futuro il diabete di tipo 2”. 

Diabete gestazionale e inositolo

Il diabete gestazionale si può contrastare anche con l’aiuto dell’inositolo. Viene anche chiamato vitamina B7, anche se non si tratta di una vera e propria vitamina. È un composto di origine biologica che, a livello strutturale, è molto simile al glucosio, anche se chimicamente non è uno zucchero. L’inositolo è coinvolto in molti processi biologici, ad esempio nella comunicazione e nell’interazione tra cellule.

L’inositolo si trova in molti alimenti, in particolare nei cereali, nelle noci e nella frutta (soprattutto meloni e arance), però è scarsamente assorbibile e quindi va integrato per bocca. In caso di diabete gestazionale può essere molto efficace. In particolare, il myo-inositolo (una delle 9 forme disponibili) è capace di regolare il metabolismo del glucosio. In uno studio scientifico, l’inositolo ha dimostrato di diminuire i markers di diabete nelle donne in gravidanza (in termini di livelli di glucosio e insulino resistenza) e di ridurre il rischio di sviluppare la malattia dal 52 al 17,2% nelle donne con ovaio policistico. 

Acquistando il migliore integratore di inositolo si fa anche un bel gesto di amore e solidarietà.