Con il caldo possono diventare più frequenti

Le cause sono molte, dal cambiamento delle abitudini alimentari all’aria condizionata

Con l’arrivo dell’estate e del caldo, i disturbi intestinali possono presentarsi con maggiore frequenza, rispetto ad altri periodi dell’anno. Tutti devono prestarvi particolare attenzione, ma le donne in gravidanza un pizzico in più perché il loro stato impone precauzioni speciali. I farmaci consentiti quando si è incinta ci sono, certo, ma non sono moltissimi e quindi più che mai vale il detto che “prevenire è meglio che curare”.

Le cause dei disturbi intestinali possono essere diverse: il cambiamento nelle abitudini alimentari, la facilità con cui in estate si cede a qualche vizio in più a tavola, i viaggi in Paesi igienicamente non del tutto sicuri, il deterioramento dei cibi a causa del caldo, l’aria condizionata “a palla” nei locali, diete dimagranti “last minute”. Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che in gravidanza le difese immunitarie sono più basse, si capirà perché è più facile incappare in qualche fastidioso mal di pancia.

I rischi sono quelli di diarrea, dolori addominali, stitichezza, ma anche gastroenteriti di origine virale oppure scatenate da cibi avariati. La corretta conservazione degli alimenti in estate è ancora più importante per scongiurare il pericolo di disturbi intestinali. In gravidanza, quando sono molto accentuati, può essere necessario reintegrare in fretta i liquidi persi (in caso di vomito ripetuto si potrebbe aver bisogno di assumere potassio e altri sali minerali). Quindi è opportuno sentire il proprio ginecologo.

Contro i disturbi intestinali, l’Associazione Italiana dei Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (AIGO) ha stilato un decalogo con le buone regole per aver cura dell’apparato digerente durante il periodo estivo. Consigli che andranno benissimo anche per le donne in gravidanza.

Ecco i 10 suggerimenti:

  • evitare diete dimagranti drastiche, non cedere dunque al nervosismo della “prova costume”, specialmente in gravidanza. L’alimentazione deve essere bilanciata: ogni pasto deve contenere carboidrati, proteine, fibre e vitamine e pochi grassi, soprattutto quelli saturi.
  • Aumentare l’assunzione di acqua: costituisce la scelta migliore per placare la sete
    ed è un elemento chiave per mantenere il corpo in buona salute. Con alti livelli di umidità, il sudore non evapora rapidamente: questo impedisce al corpo di rilasciare calore in modo efficiente e quindi è necessario bere anche quando non si avverte sete.
  • Consumare pasti leggeri, nutrienti e non grassi; il grasso ha un effetto termico, cioè porta il corpo a produrre calore. È importante tenere presente che si può cucinare e condire cibi gustosi anche con solo uno o due cucchiai di olio di oliva a pasto.
  • Evitare caffeina, bevande gassate o ad alto contenuto di zucchero. Queste bevande, infatti, contengono conservanti, coloranti e zuccheri.
  • Limitare il consumo di alcolici: anche chi è in buona salute deve bere al massimo uno o due bicchieri di vino al giorno. Ovviamente le donne incinta devono evitare del tutto.
  • Aumentare l’assunzione di frutta fresca sotto forma di macedonie, frullati e centrifugati freschi, preferibilmente senza zucchero. Anche la frutta secca a guscio è salutare: tre noci o quattro mandorle al giorno sono sufficienti.
  • Evitare gli alimenti zuccherati, preferire gli zuccheri naturali disponibili in frutta e verdura. Chi ha problemi di sovrappeso o fegato grasso non dovrebbe tuttavia eccedere i 400 grammi di frutta fresca (o 700 grammi di anguria) al giorno.
  • Evitare l’assunzione di cibi molto salati: l’uso del sale deve essere minimo. Allo stesso modo, è meglio evitare il consumo di cibi fritti.
  • Fare massima attenzione alle norme di igiene nella manipolazione e preparazione dei cibi.
  • Fare attività fisica regolare (almeno 3-5 volte alla settimana) di intensità moderata (camminata veloce, bicicletta, nuoto) per almeno 30-60 minuti.

Cosa fare se si verificano disturbi intestinali?

Innanzitutto bisogna regolare la propria dieta. In caso di diarrea vanno prediletti i cibi astringenti (come pane, pasta, patate, banane, carote) e le cotture semplicissime. Importantissima poi è l’idratazione: bisogna bere tanta acqua a piccoli sorsi e a temperatura ambiente. Anche i fermenti lattici possono essere efficaci.

Se invece a comparire sono gonfiori addominali e stitichezza, anche in questo caso l’alimentazione gioca un ruolo primario per favorire l’evacuazione.

Sì dunque alle fibre (frutta, verdura, cereali integrali) e a molta acqua, che rende le feci più morbide. Anche il movimento può aiutare perché favorisce la motilità intestinale: basta anche solo una passeggiata o fare le scale piuttosto che prendere l’ascensore.

E poi ovviamente ci sono gli integratori. In gravidanza, non è il caso di assumere lassativi perché possono fare più danno che altro, ma vanno scelti prodotti delicati.

Contro la stitichezza ad esempio l’estratto di buccia di mela è molto efficace, contribuisce al benessere e alla funzionalità dell’intestino. Meglio ancora se è associato ad altri componenti, come l’estratto di melissa, la gomma di guar, la fibra di psyllium e il succo di prugna atomizzato.

La stitichezza può portare con sé anche un altro fastidioso disturbo, cioè le emorroidi.

Sono provocate dalla difficoltà ad evacuare.

Bisogna quindi ripristinare la corretta funzionalità del microcircolo, per esempio con un prodotto a base di Venocin.