Non è molto conosciuta, ma bisogna fare attenzione

Tra i cibi pericolosi c’è il latte non pastorizzato

Ogni donna in gravidanza lo sa: fare attenzione a cosa si mangia è di fondamentale importanza per evitare alcuni problemi di salute. Ma se tutte sono letteralmente terrorizzate dal pericolo della toxoplasmosi, non sempre si conoscono gli altri rischi collegati al cibo. Uno di questi è la listeriosi, un’infezione altrettanto insidiosa e che va prevenuta quanto più possibile. E ora vediamo come fare.

Cos’è la listeriosi

La listeriosi rientra tra le cosiddette tossinfezioni alimentari, cioè infezioni provocate da batteri che contaminano il cibo e che comportano, nella maggior parte dei casi, disturbi di tipo gastrointestinale. Nello specifico, la listeriosi è causata dal batterio Listeria monocytogenes che si trova in molti ambienti, nell’acqua, nel suolo, nella vegetazione e nelle feci di animali.

Nella popolazione sana, in genere, questa infezione non è particolarmente grave o dannosa, ma diventa più seria se contratta da persone più fragili, come anziani, neonati, donne in dolce attesa o soggetti con il sistema immunitario indebolito.

Listeriosi in gravidanza

Quando si aspetta un bambino le difese immunitarie della donna si riducono ed è quindi più soggetta alle malattie. Una gravida è 20 volte più a rischio di ammalarsi di listeriosi, rispetto a chi non è incinta. Basti pensare che in Italia si verificano circa 200 casi all’anno di questa infezione e il 10-20% riguarda donne in gravidanza.

I rischi non sono da sottovalutare: morte fetale, aborto, parto pretermine o listeriosi congenita che può presentarsi anche dopo la nascita.

Cibi da evitare

Il batterio cresce e si riproduce a temperature che variano da 0 a 45 gradi ed è piuttosto resistente, anche se il calore (e quindi la cottura) lo distruggono. Può essere presente ad ogni livello della catena di produzione e di consumo degli alimenti.

Secondo la lista dell’Istituto superiore della sanità, i cibi che più spesso causano listeriosi sono:

  • pesce, carne e verdura crudi.
  • Latte non pastorizzato.
  • Latticini come formaggi molli (brie, feta, gorgonzola, formaggi erborinati), poco stagionati e burro.
  • Paté di carne freschi e non in scatola.
  • Cibi trasformati e pronti da consumare (esempi sono hot dog, carni fredde tipiche della gastronomia, insalate preconfezionate, panini, pesce affumicato, compreso il salmone).

Per quanto riguarda il latte e i suoi derivati, si deve fare molta attenzione alle etichette: deve essere riportato chiaramente che il latte è pastorizzato, cioè sottoposto ad un particolare procedimento che serve ad eliminare batteri e altri agenti patogeni che potrebbero danneggiare l’organismo o causare un deterioramento precoce del latte. Se non viene scritto, meglio evitare di consumare il prodotto in questione.

Più raramente il contagio avviene per contatto diretto con animali, persone o ambiente contaminato dal batterio.

Sintomi della listeriosi

I disturbi variano a seconda della quantità di batterio che entra in contatto con l’organismo. In linea generale però si può dire che i sintomi a livello gastroenterico si presentano quando la contaminazione è molto elevata e variano di intensità. Nei soggetti sani invece l’infezione può anche essere asintomatica e passare praticamente inosservata. Nella persone con sistema immunitario compromesso e negli anziani, la listeriosi può avere conseguenze molto gravi come encefalite, meningite, setticemia.

Nelle donne in gravidanza i sintomi sono simili a quelli di una influenza. Possono dunque presentarsi febbre, brividi, stanchezza, dolori, nausea, diarrea. Talvolta quindi riuscire a stabilire che si tratti proprio di listeriosi è difficile ed è per questo motivo che si devono prendere tutte le precauzioni possibili per evitare di contrarla.

Prevenzione della listeriosi

Così come per la toxoplasmosi e la salmonella, vediamo qualche consiglio per tenere alla larga il pericolo listeriosi:

  • Consumare carne sempre cotta.
  • Lavare accuratamente frutta e verdura prima di consumarli.
  • Separare le carni crude dalle verdure e dai cibi cotti e pronti al consumo.
  • Lavare bene le mani, gli utensili, i piani di lavoro, i taglieri dopo aver preparato cibi crudi.
  • Mantenere la temperatura del frigorifero entro i 4°C e del congelatore sotto i -17°C e tenerli puliti.
  • Consumare i prodotti precotti o pronti al consumo appena possibile.
  • Non conservare prodotti refrigerati dopo la data di scadenza.
  • Mangiare gli avanzi entro 3-4 giorni.

Consigli per le donne in gravidanza

I soggetti più delicati, come le future mamme, gli anziani e le persone immunodepresse, dovrebbero avere delle accortezze in più. Ad esempio:

  • evitare di mangiare panini contenenti carni o altri prodotti elaborati da gastronomia senza che questi vengano nuovamente scaldati ad alte temperature.
  • Evitare di contaminare i cibi in preparazione con cibi crudi e/o provenienti dai banconi dei supermercati.
  • Non mangiare formaggi molli se non si ha la certezza che siano prodotti con latte pastorizzato.
  • Non consumare paté di carne freschi e non inscatolati.
  • Non mangiare pesce affumicato, a meno che non sia inscatolato.

Trattamento della listeriosi

Essendo di origine batterica, la listeriosi si cura con gli antibiotici. In caso di infezione contratta in gravidanza, l’impiego precoce di questi farmaci può bloccare la trasmissione dalla mamma al feto.