Ecco quello che succede a mamma e bimbo dalla settimana 35

L’ultimo scorcio di gestazione porta con sé l’ansia e la trepidazione dell’incontro più importante della propria vita

Settimana 35, il giro di boa: si entra nel nono mese di gravidanza e ora sì che il traguardo è sempre più vicino. E pensandoci bene, nonostante qualche disturbo che potrebbe esserci stato, il tempo dal test positivo è sicuramente volato e il giorno dell’incontro più importante della propria vita (quello con il proprio bambino) è ormai alle porte. Ma cosa succede al corpo nel nono mese di gravidanza? E come prepararsi al meglio al parto imminente?

Arrivata ormai quasi al termine della gestazione, il peso della mamma è aumentato in media di 10-13 chili, ma può crescere ancora durante le ultime 4 settimane di gravidanza. Si tratta di una stima perché ci sono donne che prendono pochissimi chili e altre che, al contrario, superano anche i 20 (che non è mai buona cosa). Il peso in più è dovuto al bambino, alla placenta e al liquido amniotico, quindi non è solo “grasso” della mamma.

Il peso accumulato può provocare mal di schiena, rendere difficile muoversi (non parliamo di allacciarsi le scarpe o mettere lo smalto sulle unghie dei piedi) e anche respirare, anche perché il bambino – ormai grande e completo – preme sul diaframma. Già da tempo il feto schiaccia gli organi interni, ma nel nono mese di gravidanza questo fatto potrebbe accentuarsi. Ecco quindi che possono comparire alcuni disturbi.

Tra questi, ad esempio, il bruciore di stomaco e il reflusso grastroesofageo (il consiglio è quello di mangiare poco e spesso, evitando cibi pesanti e acidi, e dormire con due cuscini sotto la testa); oppure la stitichezza (può essere stata presente durante tutta la gravidanza e accentuarsi adesso che si è alla fine. Il suggerimento è quello di assumere molte fibre, bere tanta acqua e scegliere un integratore efficace, ma delicato, a base di fibre naturali); o ancora le gambe gonfie (il venocin, associato agli Omega-3, 6 e 9 e alla bromelina, migliora il microcircolo degli arti inferiori).

Durante il nono mese di gravidanza non è poi così strano soffrire di emorroidi, anche se non si sono mai presentate in tutta la gestazione. La causa può essere la stitichezza.

L’estratto di ippocastano e, in particolare l’escina, ha proprietà antinfiammatorie e antiedema, e migliora la sintomatologia delle emorroidi.

Altre “nemiche” in agguato possono essere le infezioni delle vie urinarie (QUI abbiamo parlato di cistite) e l’anemia. Quest’ultima è risolvibile con gli integratori di ferro. Il più moderno ha una formula innovativa che ha risolto gli effetti collaterali a carico dell’apparato gastrointestinale.

Nel corso del nono mese di gravidanza, l’utero si sta preparando al parto. In particolare, il collo dell’utero diventa progressivamente più morbido e tende ad abbassarsi, per poi appianarsi nel parto. Le contrazioni preparatorie si fanno più frequenti e la futura mamma deve stare attenta se cambia qualcosa: se diventano dolorose, regolari e di intensità crescente, il travaglio potrebbe essere prossimo.

Il bambino è ormai pronto: può nascere da un momento all’altro e i suoi organi sono completi. Non ha più molto spazio per muoversi, ma i calci vanno tenuti sotto controllo: non sentirne per un po’ di tempo è assolutamente normale, però ogni mamma ha imparato a conoscere le abitudini del piccino dentro il pancione. Quindi, se non si percepiscono movimenti a lungo, meglio fare una telefonata al ginecologo o all’ostetrica.

Il bimbo dovrebbe essere già cefalico, cioè a testa in giù, la posizione corretta per il parto naturale. Se invece è ancora podalico, potrebbe essere programmato un cesareo oppure tentata qualche tecnica per farlo spostare: è ancora in tempo per farlo, anche se ha poco spazio. Esempi sono la cosiddetta manovra di rivolgimento oppure la moxa. L’ecografia del terzo trimestre permette di valutare sia le condizioni di salute e la crescita del bimbo, che la sua posizione.

Durante il nono mese di gravidanza i controlli col ginecologo o l’ostetrica saranno più frequenti. In ospedale si viene prese in carico dall’ambulatorio di gravidanze a termine, si apre la cartella del prericovero (in caso di cesareo), si fanno gli ultimi controlli (come i tamponi) e la visita anestesiologica, e, dopo la 37esima settimana, cominciano i monitoraggi. Servono a verificare il battito cardiaco del bambino e le contrazioni uterine. Verrà anche controllata la quantità di liquido amniotico.

È fisiologico e normale che, al nono mese di gravidanza, l’ansia si faccia sentire: soprattutto per chi è al primo figlio, il parto rappresenta un’incognita e può far paura. L’ideale è cercare di rilassarsi, facendo le cose che più piacciono: passeggiate, cinema, un po’ di sport leggero. Si può anche viaggiare, ricordando però che dopo la settimana 36 le compagnie aeree richiedono un certificato del ginecologo (ne abbiamo parlato QUI).

Prendersi un po’ di tempo per sé è utile, oltre che necessario: dopo la nascita del bambino, anche andare dal parrucchiere potrebbe essere complicato, almeno per i primissimi tempi. Meglio quindi approfittare per pensare un po’ a se stesse e al proprio benessere: un giro per negozi, un gelato con un’amica o una pulizia del viso dell’estetista sono puro relax. A proposito di pelle, questo è il momento giusto per prendersene cura e evitare che dopo il parto compaiano brutti inestetismi come le smagliature (ad esempio su pancia e seno): BioCell Collagen è la soluzione.

L’agitazione potrebbe farsi sentire in particolare di notte: complice la difficoltà a dormire causata dal pancione, il cervello potrebbe far fare “film” poco piacevoli.

Il magnesio è un buon alleato per rilassarsi, oltre al fatto che è molto utile a contrastare i crampi che potrebbero presentarsi proprio nelle ore notturne e la stanchezza che, alla fine di questo lungo viaggio, potrebbe comparire. Il meglio però sta per arrivare…