I carboidrati sono importanti nella dieta, ma a volte vanno ridotti

Per evitare di prendere troppo peso vanno evitati gli zuccheri semplici

Un eccesso di pane e pasta in gravidanza potrebbe essere associato ad un rischio più alto per i bambini di ammalarsi di diabete. Lo dice uno studio condotto in Danimarca e pubblicato sul British Medical Journal. E anche se saranno necessarie altre ricerche per confermare questo dato, è il caso di saperne comunque qualcosa in più, ma senza allarmarsi troppo. Vediamo i dettagli dello studio e poi come regolarsi con le quantità di pane e pasta in gravidanza.

Lo studio danese sul glutine in gravidanza

I ricercatori danesi hanno preso in considerazione 67.565 gravidanze, avvenute tra il 1996 e il 2002 in più di 63.500 donne. Ciò che è stato osservato è stata la quantità di glutine assunta quotidianamente dalle partecipanti, che variava da 7 grammi a più di 20.

In una fase successiva del loro studio, gli scienziati hanno monitorato le condizioni di salute dei bambini fino ai 15 anni di età. È stato notato che il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 1 era più alto nei figli di coloro che avevano ingerito più glutine durante la gestazione. In particolare, i bimbi nati da madri che ne avevano assunto oltre 20 grammi al giorno avevano un rischio doppio di sviluppare la patologia.

Tra le varie cause di questa maggiore incidenza, i ricercatori hanno ipotizzato un cambiamento all’interno dell’apparato digerente del feto. I numeri però necessitano di ulteriori studi che confermino queste prime indicazioni e non è quindi il caso di modificare drasticamente la propria dieta: pane e pasta in gravidanza quindi devono rientrare semplicemente in una sana alimentazione.

Quanti carboidrati in gravidanza

Pane e pasta in gravidanza sono solo due alimenti che appartengono al vasto gruppo dei carboidrati, che una volta assunti si trasformano in zuccheri. Come tutte le altre sostanze nutritive, anche i carboidrati devono fare parte della dieta di una futura mamma (a parte alcuni casi in cui vanno ridotti) perché sono ottime riserve di energia. Mangiare solo carboidrati però non è corretto perché aumentano il picco glicemico: vanno sempre accoppiati alle proteine, anche quelle vegetali (ad esempio, riso e legumi).

Se si vuole tenere il peso sotto controllo (ad esempio perché si parte già con qualche chilo in più), pane e pasta in gravidanza possono tranquillamente essere sostituiti da altri cereali: riso, farro, quinoa, grano saraceno, miglio e avena. Sempre preferibile scegliere quelli integrali, meno raffinati e più ricchi di sostanze nutritive.

In gravidanza i carboidrati dovrebbero rappresentare il 50-60% della quota energetica giornaliera con il 10% massimo di zuccheri semplici. Questi ultimi – più dannosi – sono il fruttosio (contenuto nella frutta), il glucosio (il comune zucchero), il lattosio (zucchero del latte) e il maltosio (si trova nei cereali).

Quanti grammi di pane e pasta in gravidanza

Se non si mangia anche il secondo, la quantità di pasta e riso può essere di 80 grammi a crudo. È possibile poi accoppiare un abbondante piatto di verdure. Se invece si abbina anche una seconda portata (a base di carne, pesce, uova o formaggio), si deve scendere a 50 grammi. Preferibile consumare pasta e riso a pranzo, piuttosto che a cena.

Pane e pasta in gravidanza dovrebbero essere alternativi all’interno di un unico pasto: cioè se si mangia l’uno, è meglio evitare l’altra. La quantità consigliata di pane è di 60 grammi. Se si soffre di stitichezza è consigliabile mangiare quello integrale.

Eliminare i carboidrati in gravidanza

Come accennato più sopra, soprattutto quando si aspetta un bambino, la dieta deve essere equilibrata e non deve mancare alcun nutriente. Eliminare quindi totalmente i carboidrati è un errore. Oppure è una scelta che deve essere fatta dal medico per serie necessità di salute. In genere però il problema si può arginare riducendo la quantità.

Pane e pasta in gravidanza quindi devono esserci. Se la mamma però soffre di diabete gestazionale, il ginecologo può vietare gli zuccheri semplici (che sono i più dannosi, sia per la glicemia che per il peso) e diminuire quelli complessi (come pane e pasta, appunto). Un integratore per la sindrome metabolica può essere un ottimo aiuto per tenere sotto controllo il problema.

Infine un consiglio prezioso: quando si tratta di alimentazione in gravidanza non ci si può affidare ai consigli della vicina di casa, a un pericoloso fai da te o – peggio – ad Internet. Il ginecologo è già un primo importante punto di riferimento, cui eventualmente accoppiare anche un nutrizionista.