La parola d’ordine è gradualità

Per riprendere l’attività fisica è opportuno aspettare la visita dei 40 giorni con il proprio ginecologo

Riconquistare la propria forma fisica dopo la gravidanza è un “must” per praticamente tutte le neo mamme: quei chili in più da smaltire, le pelle non perfettamente elastica e la pancetta “molle” danno un po’ di fastidio? Le parole d’ordine sono alimentazione sana e attività fisica. Ma quando è il caso di riprendere con lo sport dopo il parto? Subito o si deve aspettare?

Cominciamo sfatando una delle più grosse “bufale” che circolano a proposito di gravidanza e dintorni: non è assolutamente vero che chi allatta non può praticare sport. La (presunta) motivazione che si potrebbe ricevere è che il latte diventa brutto a causa dell’acido lattico provocato dal movimento. Ma si tratta veramente di un luogo comune che va sdradicato dalle nostre teste.

Vero è invece che per riprendere lo sport dopo il parto (oppure per cominciarlo da zero con l’intento di ritornare alla propria forma fisica) bisogna avere qualche accortezza. Se si è ferme da molto tempo, partire “in quarta” dopo aver messo alla luce il proprio bambino può essere controproducente. Vediamo quindi i passi giusti da fare.

Con la gravidanza e il parto, il corpo subisce una serie di notevoli cambiamenti, sia visibili che interni: la pancia che cresce, la pelle che tira, lo spostamento di alcuni organi interni, i punti per eventuali lacerazioni o la ferita del cesareo, gli ormoni scombussolati dai 9 mesi e dal puerperio stesso. Perché tutto “torni al suo posto” ci vuole un po’ ed ecco perché l’attività fisica deve essere ripresa con gradualità.

Lo sport dopo il parto non serve solo a perdere quei chili di troppo che non si è riuscite a smaltire immediatamente. I benefici sono anche psicologici e mentali. Spesso il periodo del post partum è più complesso di quello che si crede: l’allattamento non sempre è semplice, le giornate (e le nottate) sono lunghe e scandite da ritmi frenetici e non è raro andare incontro a forme più o meno importanti di depressione. Lo sport dopo il parto (ma non solo in questo momento) libera endorfine, ormoni del benessere che fanno sentire meglio anche dal punto di vista mentale.

Prima di iniziare a praticare uno sport dopo il parto è consigliabile aspettare la visita dei 40 giorni, cioè il controllo che normalmente si fa dopo aver partorito. In quell’occasione è giusto parlarne con il proprio ginecologo. Come accennato più sopra, nei primi 40 giorni il corpo lavora per tornare alla normalità. Ad esempio, questo è il tempo che impiega l’utero per riavere le dimensioni che aveva prima della gravidanza. Ma non solo. In caso di parto cesareo, è opportuno dare alla ferita il tempo di rimarginarsi per bene. Fare movimenti bruschi può essere pericoloso.

Questo è uno dei motivi per cui, soprattutto all’inizio, non si devono sforzare molto i muscoli addominali. Lo stesso vale anche per la zona del perineo (quella fascia di muscoli e legamenti che sta tra ano e vagina), che può essere stato danneggiato dalle spinte del parto o da una episiotomia. Il collagene è la sostanza che può garantire una migliore elasticità delle pelle e la salute dei tessuti e dei legamenti.

Nella primissima fase del puerperio quindi è opportuno limitarsi alle camminate, anche a passo un po’ più sostenuto: passeggino, scarpe da ginnastica e… in giro per il mondo! Bisogna poi evitare di sollevare pesi e di fare attività aerobiche troppo movimentate (ad esempio, lo step).

Quando il ginecologo dà il via libera allo sport dopo il parto, le scelte possono essere varie. Lo yoga, il pilates, la ginnastica dolce, il nuoto sono certamente le attività più indicate. Ma nulla toglie che, se seguite da un istruttore, ci si può dedicare anche ad altro, come il fitness in palestra, la corsa, il tennis, lo spinning o l’acqua gym. Ovviamente tutto va fatto gradatamente, senza sforzarsi troppo. Unico inconveniente delle attività più aerobiche è il seno ingombrante: se si allatta, potrebbe far male e dare fastidio durante l’allenamento.

Quanto sport fare? In linea generale tre volte alla settimane sarebbero l’ideale. Tutto dipende però da come reagisce il corpo e – non secondario – dal tempo che si ha a disposizione tra una poppata e un pannolino da cambiare. Se è poco si può optare per esercizi da fare in casa, magari per rassodare gli addominali o il seno.

Lo sport dopo il parto deve necessariamente essere accoppiato ad una buona alimentazione: mettersi a dieta subito aver partorito non è consigliabile soprattutto se si allatta al seno, ma mangiare in modo sano sì. Ne trarranno beneficio sia la mamma, che il neonato.

Fondamentale inoltre è l’idratazione. Oltre a bere sempre tanta acqua ogni giorno, dopo le sessioni sportive vanno reintegrati le vitamine e i sali minerali persi con l’attività fisica.

Sostanze come magnesio e potassio aiutano a tirarsi su (non per niente sono anche indicate in gravidanza contro la stanchezza tipica dei 9 mesi) e sostengono chi pratica sport. In particolare, il potassio è un buon metodo per tenere alla larga i fastidiosi crampi muscolari.

Un altro elemento di supporto per chi fa uno sport è il coenzima Q10, essenziale per mantenere una buona efficienza fisica. Recenti lavori scientifici attribuiscono a questa sostanza un ruolo prezioso per il miglioramento della performance atletica. La riduzione della sensazione di fatica e del rischio di infortuni, e il marcato calo delle concentrazioni ematiche dei marcatori che indicano danno ossidativo sono i principali meccanismi d’azione del coenzima Q10 in ambito sportivo.

Ultimo consiglio circa l’abbigliamento. Qualunque sia lo sport scelto, bisogna vestirsi in maniera comoda, escludendo abiti troppo attillati e le fibre sintetiche: il cotone sarà perfetto. Il seno va sostenuto bene in ogni caso, ma soprattutto se si allatta. Meglio preferire un reggiseno sportivo, con le bretelle larghe che però non comprima troppo.